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23 Novembre - Roberti e Aghina a Sant'Angelo, tra ricordi e nuovi impegni per il futuro

Una giornata particolare con una Sant’Angelo dei Lombardi, un’Alta Irpinia, che non vuole mollare. C’è bisogno di una rinascita. Dopo quella post-terremoto si rischia di tornare in un baratro, questa volta fa paura lo spettro della crisi e della perdita di alcuni diritti come il Tribunale o gli ospedali. Ed è per tali ragioni che la giornata del 23 novembre 2013, 33esimo anniversario del sisma del 1980, ha visto la partecipazione dei nuovi ambasciatori di Sant’Angelo e dell’Alta Irpinia. Due magistrati, Franco Roberti ed Ernesto Aghina, hanno ricevuto la cittadinanza onoraria. Sono i nuovi santangiolesi, persone che saranno capaci di difendere questa terra quando e se ce ne sarà bisogno. Ma la lezione di oggi è leggermente diversa. Nel corso di più interventi la ricetta è chiara. E Roberti, Procuratore Nazionale Antimafia, la indica con convinzione citando e parafrasando John Fitzgerald Kennedy: “Non chiedetevi cosa possa fare lo Stato per voi, chiedetevi cosa possano fare i cittadini per la comunità stessa.  Noi cittadini di Sant’Angelo, di Lioni e dell’intera area, siamo più forti di alcune leggi”. L’ultimo riferimento è al tribunale soppresso. Che per Roberti è solo “unificato” ad Avellino. Ma ai giornalisti aveva detto: “Sulla Sanità la questione è diversa, i presidii ospedalieri non possono essere smantellati”. Si concentra sulle tematiche dell'ambiente parlando anche dell'alluvione in Sardegna. "Dobbiamo mettere mano all'accertamento preventivo delle varie situazioni a rischio nel nostro Paese che sono tante. E' sempre necessario andare a verificare se, insieme alla forza della natura, abbiamo concorso gli errori umani", ha dichiarato Roberti. Il procuratore ha, poi, fatto un parallelo con le indagini attivate dopo la catastrofe del 1980. Un'inchiesta che non portò all'individuazione di alcuna responsabilità. "Rispetto a quel periodo abbiamo molti più mezzi e molte più informazioni. Oggi è doveroso concentrarsi su questa indagine per individuare se vi è stato un errore umano in Sardegna, perché anche la prevenzione è fondamentale per evitare simili catastrofi", ha poi concluso Roberti. Nel suo intervento si commuove, ricordando come Aghina i drammatici momenti di quei giorni e gli anni che seguirono. 

 

 

Ambasciatore e ambasciatori di questa terra, aveva detto il sindaco Rosanna Repole parlando di Roberti, Aghina, e dei generali dell’Arma Enrico Cataldi, Angelo  Agovino e Vittorio Tomasone, in prima fila e poi sul palco per la targa. Ambasciatori di una terra che sta perdendo colpi, ma che se si è risollevata una volta, dopo il 1980, può farlo ancora. Tante le personalità civili, militari e religiose intervenute: dai parlamentari Ciriaco De Mita, Angelo D'Agostino e Rosa D'Amelio, il Prefetto Umberto Guidato, il Questore Maurizio Ficarra, i comandanti provinciale di Carabinieri e Finanza, Giovanni Adinolfi e Costantino Catalano, il Vescovo di Sant'Angelo Pasquale Cascio, l'ex Procuratore Antonio Guerriero, il Presidente dell'Ordine degli Avvocati Bruno Salzarulo che è intervenuto per un saluto unitamente al Procuratore di Avellino Rosario Cantelmo, i sindaci dei paesi limitrofi ed in particolare tanti giovani.