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Grande mobilitazione a sostegno del Tribunale di Sant'Angelo dei Lombardi

Una notevole manifestazione di unità e di solidarietà ha visto protagonisti questa mattina magistrati, cittadini, avvocati e forze politiche, scesi in campo a sostegno della permanenza degli uffici giudiziari del circondario. Al tavolo dei relatori, nella Aula Magna del Tribunale, Antonio Guerriero procuratore capo della Repubblica, Vincenzo Beatrice presidente del Tribunale, Bruno Salzarulo presidente dell'Ordine Forense di Sant'Angelo dei Lombardi e Michele Forte primo cittadino del comune altirpino. Presenti in sala circa 20 sindaci accorsi da tutta l'Irpinia oltre a Giuseppe De Mita ex vice presidente della Regione, Giuseppe Gargani, Enzo De Luca e Cosimo Sibilia.
E’ stato Michele Forte a prendere la parola in avvio di convegno introducendo un concetto che è stato poi ripreso e approfondito nel corso degli interventi” Non esistono tribunali maggiori o minori- ha precisato Forte- ma solo uffici efficienti e non efficienti. I tagli dei quali tanto si parla non possono essere fatti con le cesoie, è necessario valutare i contesti e tener conto del fatto, che un territorio vasto come quello dell’Alta Irpinia non può essere privato di un tribunale. Alzando gli occhi- ha aggiunto- leggiamo che la legge è uguale per tutti, non vedo perché questa affermazione non debba riguardare i cittadini dell’Alta Irpinia”. Bruno Salzarulo, evidentemente emozionato, ha ringraziato i sindaci per la partecipazione “ I primo cittadini hanno dimostrato sensibilità nell’accorrere al capezzale di un malato, il nostro tribunale, che versa in condizioni gravi ma che non è ancora morto. Quella che potremmo subire è una legge perversa che non ci lascia possibilità di scelta e non ammette scambio. E’ vero- ha aggiunto- che bisogna operare dei tagli, ma lo si dovrebbe fare valutando spesa ed efficienza, se si procede in questo modo questo tribunale non chiuderà. Spero soltanto- ha concluso – che eventuali decisioni non vengano prese per decreto, altrimenti saremo costretti a subire mentre i cittadini verrebbero messi di fronte al fatto compiuto . Dico ancora una volta basta alle polemiche con il tribunale di Ariano Irpino, credo fermamente che si potrà raggiungere un risultato positivo solo restando uniti e remando nella medesima direzione”. All’intervento di Salzarulo ha fatto seguito a quello di Beatrice “Il padrone di casa oggi- ha detto il presidente-è l’intera Alta Irpinia che attraverso i sindaci si è riappropriata di un luogo che già le apparteneva. Le comunità devono portare avanti queste istanze per tenere sul territorio le strutture. Noi, siamo sottoposti alla legge e possiamo solo farvi da spalla in questo percorso con un contributo tecnico. Esprimo però amarezza e disappunto rispetto alla questione poichè ogni giorno ho prove tangibili dell’efficienza di questo tribunale. Se tagli debbono essere fatti bisognerebbe applicarli ai giudici di pace. Siamo addirittura disposti ad allargare la zona d’azione per coprire con i nostri servizi un territorio ancora più vasto.Vogliamo essere trattati come gli altri e non possiamo avere una giustizia zoppa”. Nel novembre del 2006 Antonio Guerriero partecipò all’inaugurazione del tribunale ed oggi è deciso a difenderlo “Quello che ci ospita- ha detto il procuratore- è un baluardo che ci difende contro le infiltrazioni malavitose nel napoletano. Dobbiamo lottare per questo territorio perché è l’unica zona sana della regione, è qui che si svilupperà il futuro, ciò accadrà se ci daranno la possibilità di tutelare quelle strutture che oggi sono a rischio, se cioè non dovesse accadere assisteremo alla desertificazione dell’Alta Irpinia”. Anche il Presidente Cosimo Sibilia ha voluto prendere parte alla mattinata portando la solidarietà della Provincia “ Lunedì- ha detto il presidente- abbiamo avuto un incontro con il sottosegretario Caliendo al quale abbiamo illustrato le nostre difficoltà e il sottosegretario ci ha assicurato la sua vicinanza ed impegno. Credo inoltre che un primo risultato sia stato mettere insieme tutti i sindaci poiché questo è un momento difficile che si può superare solo con l’unità. Quella che si sta conducendo- ha aggiunto- è una battaglia di civiltà, come amministrazione provinciale faremo sentire la nostra solidarietà con azioni concrete che si estenderanno anche alle altre vertenze del territorio”. In questo tribunale fu iscritto come praticante e per questo ha voluto portare il suo contributo al convegno di questa mattina, Giuseppe De Mita ex vice presidente della regione, che ha voluto, aggiungere anche un altro racconto ai ricordi associati alla struttura santangiolese “ Sette anni fa- ha spiegato- in questa aula fu letta la sentenza di assoluzione di mio padre per quell’inchiesta, meglio conosciuta come Irpiniagate. All’epoca dei fatti non si riusciva a decidere di quale tribunale fosse la competenza, quello di Sant’Angelo, una volta che gli fu assegnata, si pronunciò con coraggio ed efficienza a dimostrazione del fatto che un tribunale piccolo può rispondere meglio a certe esigenze poiché conserva una dimensione umana. La tutela delle persone- ha detto De Mita- non può essere un problema di costi, alcune cose dovrebbero essere preservate a prescindere dai tagli, questa è vera efficienza”. Oltre al Sindaco Forte anche Rodolfo Salzarulo primo cittadino di Lioni ha voluto illustrare il suo pensiero sul problema “ Queste continue chiusure-ha detto- porteranno ad un solo risultato: i paesi resteranno deserti perché ci si sposterà in città, sviluppando una urbanizzazione che sarebbe meglio evitare. L’investimento sulle prospettive è il vero risparmio “. In ritardo ma presenti anche il Sen. De Luca e l’europarlamentare Gargani “Vedere tanti sindaci qui oggi- ha detto De Luca- mi fa pensare che troviamo sempre un punto d’accordo ma che alla fine non si risolve mai nulla. Dobbiamo perciò fare uno scatto che va aldilà della semplice questione politica, la vera crisi in atto è quella di rappresentanza serve dunque chiarezza e coesione”. Dell’avviso che sia un problema politico anche Giuseppe Gargani che ha aggiunto “ Appartengo alla vecchia classe politica, quella che ha fornito all’Alta Irpinia le strutture che oggi ci troviamo a difendere . Avevamo avuto un’idea del Mezzogiorno che è sopravvissuta anche alla globalizzazione. Non capire che sono gli ospedali, le aziende e i tribunali a far uscire fuori dalla crisi significa essere ignoranti e miopi. L’attuale classe dirigente- ha sottolineato- è inappropriata a governare perché non è in grado di capire che tipo di Italia vorrebbe . ‘Non protestare ma agire’ diceva Dorso, faremo così perché questa è la nostra terra e non la tradiremo mai”
E’ stato Michele Forte a prendere la parola in avvio di convegno introducendo un concetto che è stato poi ripreso e approfondito nel corso degli interventi” Non esistono tribunali maggiori o minori- ha precisato Forte- ma solo uffici efficienti e non efficienti. I tagli dei quali tanto si parla non possono essere fatti con le cesoie, è necessario valutare i contesti e tener conto del fatto, che un territorio vasto come quello dell’Alta Irpinia non può essere privato di un tribunale. Alzando gli occhi- ha aggiunto- leggiamo che la legge è uguale per tutti, non vedo perché questa affermazione non debba riguardare i cittadini dell’Alta Irpinia”. Bruno Salzarulo, evidentemente emozionato, ha ringraziato i sindaci per la partecipazione “ I primo cittadini hanno dimostrato sensibilità nell’accorrere al capezzale di un malato, il nostro tribunale, che versa in condizioni gravi ma che non è ancora morto. Quella che potremmo subire è una legge perversa che non ci lascia possibilità di scelta e non ammette scambio. E’ vero- ha aggiunto- che bisogna operare dei tagli, ma lo si dovrebbe fare valutando spesa ed efficienza, se si procede in questo modo questo tribunale non chiuderà. Spero soltanto- ha concluso – che eventuali decisioni non vengano prese per decreto, altrimenti saremo costretti a subire mentre i cittadini verrebbero messi di fronte al fatto compiuto . Dico ancora una volta basta alle polemiche con il tribunale di Ariano Irpino, credo fermamente che si potrà raggiungere un risultato positivo solo restando uniti e remando nella medesima direzione”. All’intervento di Salzarulo ha fatto seguito a quello di Beatrice “Il padrone di casa oggi- ha detto il presidente-è l’intera Alta Irpinia che attraverso i sindaci si è riappropriata di un luogo che già le apparteneva. Le comunità devono portare avanti queste istanze per tenere sul territorio le strutture. Noi, siamo sottoposti alla legge e possiamo solo farvi da spalla in questo percorso con un contributo tecnico. Esprimo però amarezza e disappunto rispetto alla questione poichè ogni giorno ho prove tangibili dell’efficienza di questo tribunale. Se tagli debbono essere fatti bisognerebbe applicarli ai giudici di pace. Siamo addirittura disposti ad allargare la zona d’azione per coprire con i nostri servizi un territorio ancora più vasto.Vogliamo essere trattati come gli altri e non possiamo avere una giustizia zoppa”. Nel novembre del 2006 Antonio Guerriero partecipò all’inaugurazione del tribunale ed oggi è deciso a difenderlo “Quello che ci ospita- ha detto il procuratore- è un baluardo che ci difende contro le infiltrazioni malavitose nel napoletano. Dobbiamo lottare per questo territorio perché è l’unica zona sana della regione, è qui che si svilupperà il futuro, ciò accadrà se ci daranno la possibilità di tutelare quelle strutture che oggi sono a rischio, se cioè non dovesse accadere assisteremo alla desertificazione dell’Alta Irpinia”. Anche il Presidente Cosimo Sibilia ha voluto prendere parte alla mattinata portando la solidarietà della Provincia “ Lunedì- ha detto il presidente- abbiamo avuto un incontro con il sottosegretario Caliendo al quale abbiamo illustrato le nostre difficoltà e il sottosegretario ci ha assicurato la sua vicinanza ed impegno. Credo inoltre che un primo risultato sia stato mettere insieme tutti i sindaci poiché questo è un momento difficile che si può superare solo con l’unità. Quella che si sta conducendo- ha aggiunto- è una battaglia di civiltà, come amministrazione provinciale faremo sentire la nostra solidarietà con azioni concrete che si estenderanno anche alle altre vertenze del territorio”. In questo tribunale fu iscritto come praticante e per questo ha voluto portare il suo contributo al convegno di questa mattina, Giuseppe De Mita ex vice presidente della regione, che ha voluto, aggiungere anche un altro racconto ai ricordi associati alla struttura santangiolese “ Sette anni fa- ha spiegato- in questa aula fu letta la sentenza di assoluzione di mio padre per quell’inchiesta, meglio conosciuta come Irpiniagate. All’epoca dei fatti non si riusciva a decidere di quale tribunale fosse la competenza, quello di Sant’Angelo, una volta che gli fu assegnata, si pronunciò con coraggio ed efficienza a dimostrazione del fatto che un tribunale piccolo può rispondere meglio a certe esigenze poiché conserva una dimensione umana. La tutela delle persone- ha detto De Mita- non può essere un problema di costi, alcune cose dovrebbero essere preservate a prescindere dai tagli, questa è vera efficienza”. Oltre al Sindaco Forte anche Rodolfo Salzarulo primo cittadino di Lioni ha voluto illustrare il suo pensiero sul problema “ Queste continue chiusure-ha detto- porteranno ad un solo risultato: i paesi resteranno deserti perché ci si sposterà in città, sviluppando una urbanizzazione che sarebbe meglio evitare. L’investimento sulle prospettive è il vero risparmio “. In ritardo ma presenti anche il Sen. De Luca e l’europarlamentare Gargani “Vedere tanti sindaci qui oggi- ha detto De Luca- mi fa pensare che troviamo sempre un punto d’accordo ma che alla fine non si risolve mai nulla. Dobbiamo perciò fare uno scatto che va aldilà della semplice questione politica, la vera crisi in atto è quella di rappresentanza serve dunque chiarezza e coesione”. Dell’avviso che sia un problema politico anche Giuseppe Gargani che ha aggiunto “ Appartengo alla vecchia classe politica, quella che ha fornito all’Alta Irpinia le strutture che oggi ci troviamo a difendere . Avevamo avuto un’idea del Mezzogiorno che è sopravvissuta anche alla globalizzazione. Non capire che sono gli ospedali, le aziende e i tribunali a far uscire fuori dalla crisi significa essere ignoranti e miopi. L’attuale classe dirigente- ha sottolineato- è inappropriata a governare perché non è in grado di capire che tipo di Italia vorrebbe . ‘Non protestare ma agire’ diceva Dorso, faremo così perché questa è la nostra terra e non la tradiremo mai”
