Tu si nat in Italy

Istat: in fuga dalla Campania circa 9mila giovani

In Campania si fanno più figli, si vive di meno, si emigra di più. In sintesi il rapporto Istat sugli indicatori demografici in Italia rappresenta un allarmante denuncia di un fenomeno sociale molto significativo: dalla Campania si fugge, soprattutto se si è giovani e laureati.
Un esodo silenzioso e costoso per la nostra regione, che nel 2011 ha perso circa 8.700 residenti, spesso formatisi nelle sette università campane, in cerca di una qualità della vita migliore e maggiori opportunità occupazionali.
Il dato appare particolarmente significativo se si considera che in Campania il tasso di natalità si mantiene costantemente al di sopra di quello delle mortalità: un trend positivo, superiore al resto della penisola (seimila nati in meno rispetto al 2010), che corrisponde a 1,43 figli per donna. Leggermente in controtendenza le statistiche relative alla provincia di Avellino dove nel 2011 per ogni 1000 abitanti sono nati 8,1 bambini, ma si sono pure registrati 10,3 decessi. 
Tuttavia, se da una parte si ha ancora il coraggio di mettere al mondo un figlio, dall'altra la stessa audacia si manifesta al momento di lasciare la terra d'origine. Meta preferita restano regioni come l'Emilia Romagna, la Lombardia e il Lazio, ancora prima dell'estero. In generale, è tutto il Mezzogiorno a far registrare saldi negativi tra la popolazione in entrata e quella in uscita. 
Altro dato interessante è quello relativo all'analisi dell'aspettativa di vita per la quale la Campania nel 2011 si è confermata fanalino di coda. La vita media degli uomini nella nostra regione è di 77,7 anni contro i 79,4 della media nazionale (in Toscana si arriva a 80,1 anni), mentre le donne risultano più longeve con i loro 83 anni (la media italiana è di 84,5 anni).