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Nasce il Patto per l'Ofanto, l'intervento del sindaco di Barletta

Con la firma in Prefettura ad Avellino, gli amministratori di 51 Comuni della Valle dell’Ofanto appartenenti alle province di Avellino, Barletta-Andria-Trani, Foggia e Potenza, i Gal interessati e soggetti privati, hanno dato vita al Patto per la Val’Ofanto. Un’iniziativa cercata dal 2009. Si tratta di una grande intesa tra enti di tre regioni, per la riqualificazione di tutta l’area intorno all’Ofanto.
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L’intervento del sindaco di Barletta, Pasquale Cascella:
Si può tornare a concepire la questione meridionale come condizione per la ripresa produttiva e lo sviluppo economico e sociale dell’intero paese? E’ questo interrogativo che ci spinge ad Avellino, dopo averne già discusso a Barletta il 24 aprile, a firmare il “Patto Val d’Ofanto”, sulla scia del Manifesto di Melfi del 2009, per recuperare una visione unitaria del territorio di 51 comuni di 3 Regioni meridionali. L’Ofanto potrà essere un fiume che unisce il Sud al resto del paese, attraversato da ponti di collaborazione istituzionale, di cooperazione pubblico-privato, di sviluppo legato alle risorse proprie del territorio.
Riprende, così, un percorso sinergico tra territori storicamente legati dal patrimonio ideale, politico e civile di grandi personalità come Carlo Cafiero, Francesco Saverio De Sanctis, Giuseppe Di Vittorio, Giustino Fortunato, Francesco Saverio Nitti. E’ un’iniziativa dal marcato segno meridionalista che potrà certamente consentire significativi risultati di sviluppo preservando l’identità originale di una delle aree più vitali del Mezzogiorno.
Il progetto è tanto ambizioso quanto concreto perchè punta a coinvolgere le realtà locali nella più ampia prospettiva nazionale ed europea, agendo nello scenario dell’integrazione fra l’Adriatico e il Tirreno lungo la direttrice Barletta-Salerno, contando anche sui finanziamenti della programmazione 2014-2020. La sottoscrizione del Patto Val d’Ofanto rappresenta, dunque, non solo un’importante occasione per i 51 Comuni di agganciare le opportunità della ripresa economica ma anche una concreta occasione per valorizzare particolari tratti distintivi che singolarmente rischiano di andare dispersi.
L'ampliamento, la riqualificazione ambientale e la promozione turistica del Parco Fluviale Ofantino, affidato ora in gestione provvisoria alla Provincia Barletta Andria Trani, potrà essere il punto di riferimento per una strategia di tutela del fiume Ofanto e del suo bacino idrografico che sia funzionale allo sviluppo sostenibile.
I prossimi mesi saranno dunque fondamentali per raccogliere nuove proposte e metterle in pratica, con la fattiva cooperazione istituzionale, fra le tre Regioni attraversate dal fiume Ofanto sempre essere animata da spirito di coesione e unità. Come è scritto nel “Patto” possiamo così far davvero valere la visione costituzionale dell’Italia “una e indivisibile” nella prospettiva dell’unità europea.