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Sant'Angelo dei L. - Una giornata particolare con il giudice Maddalena,"La legalità e' costituzionale"

Centro di comunità gremito a Sant’Angelo dei Lombardi per la consegna delle chiavi della Città al giudice emerito della Corte di Cassazione Paolo Maddalena.
Tante le autorità presenti: dai sindaci irpini, al Prefetto Sessa, ai rappresentanti di associazioni e comitati e forze dell’ordine, oltre a tanti studenti dell’Istituto De Sanctis che hanno partecipato con piacere alla manifestazione.
Ad introdurre i lavori della mattinata il sindaco di Sant’Angelo, Rosanna Repole seduta al tavolo con il resto dell’amministrazione comunale, che ha subito sottolineato: “Sono contenta che ci siano i giovani, perché se un futuro c’è è legato ai giovani e quindi questa manifestazione è dedicata anche a loro, con l’auspicio di un futuro possibile sul territorio senza essere costretti ad andare altrove”.
“Conferire al presidente Maddalena questa cittadinanza onoraria è un onore. La madre di Maddalena era di Sant’Angelo e appartenente alla famiglia Sepe che fa parte della storia di questo paese. È una famiglia che è stata nella storia di Sant'Angelo e per questo motivo tutto il consiglio comunale ha deciso all’unanimità a conferire tale riconoscimento a Maddalena. Ricordiamo Arcangelo Sepe sindaco di Sant’Angelo laureato in giurisprudenza e ottimo latinista”, ha continuato il sindaco rivolgendosi agli alunni presenti in sala: “Ragazzi è importante approfondire la cultura umanistica, anche se viviamo in una società del sapere scientifico. Sono convinta che con la cultura umanistica si possano abbracciare tutti i saperi”.
Dopo aver ricordato le opere che sono dovute all’opera del sindaco Sepe, tra cui: l’avvio dell’edificio scolastico, l’acquedotto, il mattatoio, la sistemazione delle strade di campagna, e la realizzazione della fontana di Piazza de Sanctis, la Repole ha concluso: “ Dobbiamo dare un senso alla nostra vita nella comunità, dobbiamo osservare in modo nuovo la nostra storia e Paolo Maddalena ci consegna con i suoi scritti e la sua vita che questo modo nuovo di vedere la società e il territorio è possibile. Dunque conferendole questa cittadinanza onoraria,- rivolgendosi al magistrato - Le consegniamo anche il lavoro di chi si occupa di questo territorio e lo difende. Le chiediamo un impegno per queste Comunità dell’Alta Irpinia che sono certa non mancherà”.
A queste parole è seguita la consegna della targa della cittadinanza onoraria al giudice Maddalena, che ha voluto commentare così questo momento emozionante: “Sono orgoglioso di essere in parte santangiolese. Qui c’è senso di patriottismo irpino straordinario, un elemento che per esempio a Napoli non trovo”, ha esordito Maddalena che ha aggiunto: “Due sono gli elementi straordinari dell’Irpinia: il verde e la sua intelligenza”.
È stata questa l’occasione perfetta per il giudice per discutere di come questo territorio così ricco sia ogni giorno martoriato, andando a puntare il dito soprattutto contro il governo attuale: “Siamo in una situazione difficile. Siamo chiamati ad una lotta impari contro persone senza scrupoli protette dall’attuale governo Renzi”, ha inveito Maddalena, aggiungendo: “Noi parliamo di giornata della legalità, ma la legalità dal 1 gennaio 1948 ha acquisito un altro significato: la legalità è costituzionale, mentre le leggi attuali sono contrarie all’interesse pubblico, perseguono l’interesse delle multinazionali e delle banche. Renzi dall’interno del Pd, in maniera nascosta, fa sostanzialmente una politica di destra”.
L’invito del giudice ai santangiolesi, ma a tutti gli irpini in senso lato è stato quello di combattere per la difesa del territorio avvalendosi della Costituzione: “Per la Costituzione esiste il diritto del popolo sovrano di essere proprietario del territorio in cui vive e quindi ha il diritto di dire che tu sei un criminale se danneggi il territorio dell’Irpinia. Il territorio è il contenuto della sovranità e la sovranità spetta al popolo”.
Parole forti che dette da chi ha servito lo Stato per tutta la vita, rendono ancora più pregnante il rapporto di rispetto tra Stato e cittadini.
“Come diceva San Francesco la vita è universale. La vita degli animali, dell’ambiente e la nostra sono una cosa sola. Bisogna tenere a mente il principio fondamentale: siamo parte del tutto, della natura.Il singolo quindi deve agire non come singolo, ma come parte del tutto”, ha spiegato il giudice, concludendo con una descrizione lucida e disincantata della realtà, ma allo stesso tempo un agurio: “L’Italia è già sprofondata dal punto di vista economico e finanziario. Ci stanno spogliando di tutto, però, sono convinto che dall’Irpinia possa nascere un moto di persone colte ed intelligenti. Potremmo essere d’esempio alle altre regioni e portare avanti una crescita non solo economica. Cari signori la verità ci viene nascosta dalle televisioni e dai giornali. Siamo chiamati in trincea per combattere contro il degrado dall’ambiente”.
La seconda parte della mattinata, dopo la consegna delle chiavi della Città al giudice Maddalena, ha visto un cambio del tavolo dei relatori, lasciando spazio all’Avv. Massimo Gargano, presidente del Rotary Club di Sant’Angelo dei L., al Vescovo Mons. Pasquale Cascio, al giudice Maddalena, al preside Ferrante e all'avv.to Giuseppe Pagnotta che hanno intrapreso un interessante dibattito sul tema della legalità e del rispetto dell’ambiente.
Ad introdurre il convegno l’Avv. Gargano: “Bisogna cambiare il mondo in cui viviamo. Il Rotary a livello internazionale si batte contro le ingiustizie e si pone come obiettivo la ricerca della pace. Oggi vogliamo dare un esempio ai giovani per far tesoro dei valori della Costituzione che è il baluardo che lo Stato ha per la superazione delle disuguaglianze. Bisogna scuotere la coscienza della società che è distratta. Dobbiamo consegnare alle generazioni future un mondo migliore prima che sia troppo tardi”.
Parole che hanno indirizzato il dibattito dritto verso il tema focale: la salvaguardia del territorio. Presente, come un filo rosso, nelle parole di tutti i relatori l’idea della necessità di combattere per difendere la nostra terra, l’Irpinia che ogni giorno viene letteralmente assaltata da imprenditori avari e irrispettosi.
“Voglio dare un piccolo messaggio a tutti e soprattutto ai giovani. Esiste un detto latino che recita: ‘Serva ordinem et ordo servabit te’ (Conserva l’ordine e l’ordine salverà te)”, ha esordito così il Vescovo Cascio, sottolineando l’importanza di non alterare l’ordine naturale delle cose. Solo in questo modo la natura potrà essere clemente e permettere all’uomo di vivere in armonia.
“Come si fa a conservare l’ordine? È possibile solo se osserviamo le leggi che ci aiutano a rispettare l’ordine della natura. Questo fa la Corte Costituzionale: dire quale legge puoi bere senza che tu muoia. Il lavoro è garantire la potabilità della costituzionalità della legge e Maddalena lo sta facendo anche con il suo impegno da libero cittadino. Ce lo viene a dire a casa nostra quali sono le leggi che possono aiutare a conservare il cosmos che ci ha dato Dio”.
“La legge di Dio, da vescovo, vi dico che sta dietro la legge del cosmos e bussa alle leggi dell’uomo per renderle giuste eticamente”, ha concluso Mons. Cascio, dimostrando come senza etica non possano esistere leggi giuste.
Purtroppo oggi, l’ambiente non è solo uno dei problemi, ma è “Il Problema” per eccellenza come sottolineato dal preside Ferrante: “Le aggressioni al nostro territorio sono tante e quindi l’invito di Maddalena ad essere vigili è fondamentale. Abbiamo tanti esempi in Irpinia da poter seguire, a partire da De Sanctis, ma anche uomini di questo tempo come Maddalena che è esempio di rettitudine, impegno e studio”
“Noi abbiamo dei doveri verso Dio, verso noi stessi e soprattutto verso la Natura. Oggi invece assistiamo ad una svendita del patrimonio culturale e naturale italiano. Senza il territorio non c’è la storia di un popolo”, ha commentato Maddalena che si è rivolto soprattutto agli alunni presenti: “Noi viviamo nella menzogna. Sappiate che tutto ciò che ci dicono è menzogna e con Berlusconi essa è diventata uno strumento per governare. Quando dicono ‘Meno stato e più mercato’ significa dare le industrie nelle mani dei privati e quindi di uno e non di molti”.
Accuse forti che hanno evidenziato l’amarezza di un uomo che ha servito per 51 anni lo Stato con l’intento di migliorare la società ed invece si è trovato a vivere in un mondo sempre più ingiusto: “Prima del diritto c’è l’etica. Ci sono le leggi naturali che sono fondate u un unico elemento: la logica.
Il mio discorso è impostato sul filo della bellezza, che è un fatto intuitivo, ma dobbiamo sapere come esiste e che caratteristiche ha. Il bello e buono è la vita”, ha spiegato Maddalena.
Da qui una dura critica soprattutto contro il sistema finanziario della società moderna: “Viviamo in un mondo menzognero. Oggi i finanzieri, si sono inventati la finanziarizzazione del mercato: la borsa non è il luogo dove si investe denaro in senso produttivo e creando occupazione, ma è una bisca dove il giocatore che ha più titoli di mercato è più il potente. Come si è formata questa ricchezza privata così enorme?
La ricchezza della finanza è fittizia: le banche creano denaro dal nulla, grazie alle leggi dei politici italiani che hanno tradito la Patria e meritano il penultimo girone dell’Inferno. Le banche vi ingannano grazie ad una legge che consente ciò che è vietato dal codice civile. Badate bene la finanza è uguale al nazismo e al fascismo. Dicono che le leggi del dopoguerra sono naziste e vanno cambiate, ma non si accorgono che sono loro i primi nazisti.”.
Uno sfogo significativo e molto forte che, però, si è concluso con una speranza: “Il mio augurio è che qualcosa di nuovo nasca proprio da Sant’Angelo dei Lombardi perché ci tengo tanto”, ha concluso Maddalena.