Questo sito web utilizza cookie tecnici per assicurare una migliore esperienza di navigazione; oltre ai cookie di natura tecnica sono utilizzati anche cookie di terze parti.Leggi Altro
Studio Biogem-Vanvitelli identifica nuovo soppressore del carcinoma epatocellulare
lunedì 13 ottobre 2025 - Da Redazione
136
La ricerca è stata pubblicata sulla rivista internazionale 'Journal of Translational Medicine' e ha avuto come protagonisti i due giovani ricercatori Marco Bocchetti e Alessia Maria Cossu, del laboratorio di Oncologia Molecolare e di Precisione di Biogem, guidato dal professore Michele Caraglia, e la dottoressa Amalia Luce, con la professoressa Silvia Zappavigna, entrambe dell'Università della Campania 'Luigi Vanvitelli'. Risultato principale della collaborazione tra i due istituti è stato l'identificazione di un microRNA (miR-423-5p) capace di agire come soppressore tumorale nel carcinoma epatocellulare (HCC), e, al tempo stesso, in grado di influenzare percorsi metabolici chiave, riducendo l’attività di proteine oncogeniche.
"Nell’ambito della lotta contro il cancro - spiega il dottore Marco Bocchetti – ci concentriamo da tempo sull’identificazione di biomarcatori diagnostici e prognostici nell’HCC, poiché questo tumore manca ancora di marcatori predittivi sensibili e specifici, nonostante i progressi terapeutici registrati. I microRNA emergono, quindi, come strumenti promettenti sia per classificare i pazienti e monitorare le terapie, sia come bersagli capaci di modulare il microambiente tumorale e di superare la resistenza ai trattamenti"."Il nostro studio – precisa la dottoressa Cossu - ha approfondito il ruolo del miR-423-5p, analizzandone gli effetti sulla crescita e sulla progressione delle cellule di HCC attraverso un approccio integrativo, che combina proteomica quantitativa, predizioni bioinformatiche, e validazioni sperimentali". "Grazie alla collaborazione con il John van Geest Cancer Research Centre della Nottingham Trent University – aggiunge Marco Bocchetti – abbiamo osservato che il miR-423-5p può agire come un potente freno alla crescita tumorale", accertando, inoltre, che "questo microRNA regola diversi fattori oncogenici e che funziona come un vero e proprio ‘regolatore metabolico’ delle cellule tumorali, aprendo la strada a nuove strategie terapeutiche mirate".
"I risultati di questo nostro lavoro – conferma la dottoressa Cossu - suggeriscono che l’analisi dei livelli di miR-423-5p potrebbe aiutare ad individuare pazienti a rischio e a monitorare le terapie, oltre a rappresentare un potenziale bersaglio per nuovi trattamenti mirati sul metabolismo delle cellule tumorali. Studi futuri, in particolare su modelli animali e su pazienti umani, saranno, quindi, fondamentali per trasformare queste scoperte in soluzioni concrete contro il carcinoma epatocellulare".
Una valutazione condivisa dal professore Michele Caraglia - co-autore senior della ricerca, che scommette su questi risultati, grazie ai quali <<si è fatto un altro passo in avanti verso la comprensione dei meccanismi molecolari che guidano il carcinoma epatocellulare>>. <<L’integrazione di approcci proteomici, bioinformatici e clinici in questo studio – sostiene infine Caraglia – conferma la vocazione del nostro laboratorio per un'attività di ricerca proiettata su risultati di rilievo preclinico, consentendo, in questo caso, la scoperta di nuovi strumenti per la diagnosi precoce e per la gestione personalizzata dei pazienti affetti da HCC>>.