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Allo Juventus Stadium i bianconeri vincono sul campo, l'Avellino sugli spalti..

Più dei gol bianconeri, più del gioco espresso da entrambe le squadre, più dell'onore di giocare contro i Campioni d'Italia. Il valore della partita di questa sera allo Juventus Stadium è tutto in quella sciarpata biancoverde mostrata a tutta Italia dai tifosi biancoverdi sugli spalti e applaudita da tutto l'impianto; in quei canti senza sosta dal primo all'ultimo minuto, nella correttezza dei cori e in quel 'tornerete in serie A' che il pubblico juventino ha voluto 'regalare' e augurare agli avversari.
I valori in campo erano troppo diversi e troppo superiori per poter pensare di fare seriamente male alla Vecchia Signora. Nonostante le seconde linee, l'esperienza degli uomini di Conte è stata determinante al punto che i tre gol, tutti maturati nel primo tempo, sono nati da altrettante ingenuità di matrice irpina. E' accaduto sul primo nato da un errore clamoroso di Togni sulla tre quarti difensiva che si è fatto rubare la palla da Quagliarella. L'attaccante napoletano ha dovuto solo girarsi e servire Giovinco: la formica atomica si è prodotta in un tiro a giro dal limite dell’area che ha battuto Di Masi. E' accaduto sul secondo gol quando su punizione dello stesso Giovinco, Caceres ha colpito la palla in spaccata (complice Zappacosta che pure è stato tra i migliori dei suoi), mentre Di Masi guardava immobile la palla entrare in rete. Ed è accaduto ancora in occasione del 3-0 quando sempre il fantasista juventino ha pennellato una palla al centro per la testa di Quagliarella che ha sorpreso tutta la difesa, portiere biancoverde compreso.
Ma l'Avellino non era approdato a Torino per vincere. I ragazzi di Rastelli erano arrivati all'ombra della Mole per gioire di un sogno divenuto realtà dopo anni tristi e bui, per festeggiare alla grande il ritorno nel calcio che conta, per fare comunque bella figura giocando con mezzi limitati e uomini di un altra categoria a viso aperto contro la plurititolata Juventus.
E così è stato. Più di ogni altra cosa però i lupi erano giunti a Torino, scortati da un pubblico che tutta Italia invidia all'Irpinia, per dare ancora una volta prova di sportività e correttezza. Se in campo la Juve non ha dovuto far altro che svolgere il compitino, sugli spalti i tifosi biancoverdi sono letteralmente saliti in cattedra tanto da strappare a uno Juventus Stadium restio a certe forme di empatia e vicinanza con i rivali, un applauso che nessuno di quei pazzi innamorati del Lupo potrà mai dimenticare. Non lo dimenticheranno neppure le migliaia di irpini rimasti incollati davanti allo schermo non solo in provincia, ma in ogni angolo dello Stivale dove si trovano per studio o lavoro. Quello che sarebbe dovuto essere un semplice ottavo di finale di Coppa Italia, si è trasformato in un grande evento mediatico collettivo da condividere con amici e parenti e stipare nel cassetto dei ricordi. Un momento di gloria per una provincia spesso depressa che stasera, nonostante questa volta la Juventus abbia vinto sul ccampo va a letto con una vittoria che poco ha a che vedere con dribbling, cucchiai e rabone, e che sta tutta nello spettacolo irripetibile di quelle sciarpe biancoverdi mostrate con orgoglio a un'intera nazione.
(di Paola Liloia)
JUVENTUS (3-5-2): Storari, Caceres, Ogbonna, Peluso; Motta (35’ st Lichtesteiner), Padoin, Marchisio, Asamoah (21’st Bouy), De Ceglie; Quagliarella, Giovinco (35’ st Pepe). All. Antonio Conte.
AVELLINO (3-5-2): Di Masi, Izzo, Peccarisi, Pisacane, Zappacosta, Arini (26’ st Angiulli), Togni (1’st Schiavon), D’Angelo, Millesi, Herrera, Castaldo (10’ st Galabinov). All. Massimo Rastelli.
MARCATORI: 6’ pt Giovinco, 16’ pt Caceres, 35’ pt Quagliarella.
ARBITRO: Sig. Massimiliano Irrati di Pistoia.
