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Cosa succede al Provveditorato di Avellino? Quando il futuro è...precario

Un dubbio lecito, visti i notevolissimi ritardi nelle nomine, i continui spostamenti di personale da una sede all’altra. Errori… Cade giusto a proposito un detto “sbagliare è umano… perseverare è diabolico”. Diabolico lo è davvero se solo si pensa al significato di essere precari oggi. Ve lo siete mai chiesti? Cosa vuol dire essere precari oggi? Una condizione ormai “normale” che coinvolge tanti, giovani e meno giovani. “I precari sono la parte peggiore dell'Italia. Parola del ministro della pubblica amministrazione, Renato Brunetta.” La parte peggiore dell’Italia… ecco come mi sento in questi giorni… Perché? Sono una precaria della scuola che dopo dieci anni si ritrova ad aspettare un incarico. Negli ultimi dieci anni era ormai diventata la normalità andare a scegliere, se di scelta si può parlare. Dovreste solo vedere cosa vuol dire “andare a scegliere”. Convocati in centinaia, tra docenti, assistenti e collaboratori, precari, ovviamente, ci ritroviamo, di solito, in uno scantinato del Provveditorato di Avellino o in una palestra di una scuola in attesa di essere chiamati davanti ad una commissione… di cosa? Non si è mai capito. Un gruppo di persone riunite attorno ad un tavolo che aspettano il candidato al posto… Da chi è formata la Commissione? Altro dubbio… tanti che si professano “lavoratori” del Provveditorato agli studi, tanti che si dichiarano “Sindacalisti”, che in teoria, solo in teoria, dicono di sostenere i lavoratori. Tanti segretari della scuola che vanno a “consigliare” la scelta… Immaginate che l’anno scorso come assistenti amministrativi siamo stati rinchiusi in una stanza al piano primo del Provveditorato di Avellino… piccola stanza dove non potevamo entrare se non in gruppi di poche persone, con le forze dell’ordine la cui presenza avrebbe dovuto invitare i precari alla tranquillità. La stessa scena l’anno scorso si è ripetuta da settembre a dicembre per ben 3 volte. Ma parliamo di quest’anno scolastico. Pochi forse sanno cosa sta succedendo davvero quest’anno, forse solo i precari che stanno subendo senza dire nulla di tutto questo… Il problema è questo: cosa possiamo fare? Un altro sciopero? Ormai anche questo, che è stata una conquista per i lavoratori, una delle poche armi a disposizione per rivendicare i propri diritti, è così inflazionato che ha perso tutta la sua efficacia. Stavamo concludendo l’ultimo anno scolastico con una speranza: la stabilizzazione dei precari. La Gelmini ha dichiarato più volte la necessità di stabilizzare i precari nella scuola. Dopo tre anni di tagli continui, avremmo dovuto assistere a tre anni di assorbimento fino alla copertura dell’organico di diritto. Giusto: perché continuare a far scegliere un incarico fino al 31 agosto (a conclusione dell’anno scolastico) se quell’incarico è un posto che comunque va coperto? Ecco la mia speranza come quella di tanti altri: essere stabilizzata, cominciare a non vedere più altri 10 anni di scelta davanti a me, ma al massimo tre… Troppo bello per essere vero! Possibile? Dovevo ringraziare Berlusconi per avermi trovato un posto di lavoro. Nemmeno a dirlo. Ecco cosa il provveditorato degli Studi di Avellino si è inventato. Dei 36.000 posti di Personale ATA, di cui 4.570 Assistenti Amministrativi immessi in ruolo in tutta Italia, nella provincia di Avellino solo 6 (chiariamo, non è un errore di battitura, solo sei). Sì, perché hanno accantonato ben 14 posti, riservandoli ai docenti dichiarati inidonei all’insegnamento. Questo vuol dire che 14 insegnanti nella Provincia di Avellino non sono idonei ad insegnare ma possono svolgere mansioni amministrative. Questa non è certo stabilizzazione. Andiamo avanti: dei 6 (solo sei) della provincia di Avellino, tre posti sono accantonati per la mobilità interna, per quei collaboratori scolastici di ruolo che, avendone titolo, hanno fatto richiesta di una progressione della mansione. Se la matematica non è un’opinione sei meno tre, fa tre! Questa non è certo stabilizzazione! Andiamo ancora avanti: dei tre, un posto è accantonato per una riservista. Facciamo i conti, ora: nella Provincia di Avellino solo due persone sono state chiamate per l’immissione in ruolo nel profilo professionale di Assistente Amministrativo dai primi due posti della gruaduatoria permanente e uno per la riservista. Ora, chiedo alla Gelmini: questa è stabilizzazione? Questo è il minimo storico nella provincia di Avellino, da quando sono nella scuola, di immissioni in ruolo.
E non è finita qui. Quando noi precari abbiamo capito che avremmo dovuto di nuovo scegliere, il Provveditorato agli Studi di Avellino non ci ha chiamati per la scelta, perché ancora non sa su cosa farci scegliere. E così siamo tutti a casa… o quasi… Rendendosi conto che le segreterie non riuscivano ad andare avanti, per avviare l’anno scolastico, il Provveditore ha emanato una circolare con la quale invitava i Dirigenti scolastici a nominare sui posti vacanti. Questa l’intenzione, sembra; gli effetti? Beh… molti Segretari hanno capito diversamente, perché, si sa, l’italiano può essere opinabile… e così pochi, pochissimi hanno nominato. E là dove la solidarietà fra noi precari è venuta fuori e là dove i dirigenti e segretari hanno capito la situazione drammatica che tutti noi stiamo vivendo, su un posto si è proceduto alla nomina di due persone… rarissimi i casi…
Oggi l’ultima: il Provveditore si è accorto di aver fatto un altro errore! Alcune assegnazioni provvisorie sono state revocate, con il conseguente rimpasto e, in alcuni casi, l’invito a ritornare a casa per molti assistenti amministrativi. Allora è lecita la domanda? Cosa sta succedendo al Provveditorato agli Studi di Avellino? Troppi errori, se di errori si tratta; il dubbio è lecito.
Vorrei concludere questo sfogo, ringraziando quanti vorranno pubblicarlo, con un invito… un caldo invito a chi ricopre un ruolo istituzionale, a rendersi conto che non sono i precari la parte peggiore dell’Italia; un invito alla Gelmini a non occuparsi di cose che nemmeno conosce (la geografia italiana), ma di cose che succedono nella realtà della nostra scuola dopo le sue disposizioni; un invito alla Regione Campania e all’Ufficio scolastico Regionale che ancora sottolinea la disparità tra Napoli accentratrice e gli altri capoluoghi di provincia (nella ripartizione Napoli ha avuto ben 402 posti di Assistente amministrativi da stabilizzare e, lo ripeto, Avellino solo sei); un invito al Provveditore agli Studi a difendere una provincia già massacrata dalla crisi lavorativa; un invito ai sindacati ad occuparsi non di politica, a non trattarci come merce di scambio, ma a ritrovare la loro “vocazione” a difesa dei veri diritti dei lavoratori; un invito ai dirigenti scolastici e ai direttori dei servizi generali ed amministrativi a non bloccare le nomine, per quei posti che hanno in organico, a non trovare scuse perché quindici giorni, un mese o più vuol dire tanto… Un invito a chiunque sia capace di capire cosa stia realmente succedendo al Provveditorato agli studi di Avellino.
Un ultimo invito a noi precari a ritrovare la solidarietà vera tra tutti noi, a non farci la guerra l’uno contro l’altro, una guerra che è ormai diventata guerra tra i poveri. Dimostriamo che non siamo noi precari la parte peggiore dell’Italia…
E non è finita qui. Quando noi precari abbiamo capito che avremmo dovuto di nuovo scegliere, il Provveditorato agli Studi di Avellino non ci ha chiamati per la scelta, perché ancora non sa su cosa farci scegliere. E così siamo tutti a casa… o quasi… Rendendosi conto che le segreterie non riuscivano ad andare avanti, per avviare l’anno scolastico, il Provveditore ha emanato una circolare con la quale invitava i Dirigenti scolastici a nominare sui posti vacanti. Questa l’intenzione, sembra; gli effetti? Beh… molti Segretari hanno capito diversamente, perché, si sa, l’italiano può essere opinabile… e così pochi, pochissimi hanno nominato. E là dove la solidarietà fra noi precari è venuta fuori e là dove i dirigenti e segretari hanno capito la situazione drammatica che tutti noi stiamo vivendo, su un posto si è proceduto alla nomina di due persone… rarissimi i casi…
Oggi l’ultima: il Provveditore si è accorto di aver fatto un altro errore! Alcune assegnazioni provvisorie sono state revocate, con il conseguente rimpasto e, in alcuni casi, l’invito a ritornare a casa per molti assistenti amministrativi. Allora è lecita la domanda? Cosa sta succedendo al Provveditorato agli Studi di Avellino? Troppi errori, se di errori si tratta; il dubbio è lecito.
Vorrei concludere questo sfogo, ringraziando quanti vorranno pubblicarlo, con un invito… un caldo invito a chi ricopre un ruolo istituzionale, a rendersi conto che non sono i precari la parte peggiore dell’Italia; un invito alla Gelmini a non occuparsi di cose che nemmeno conosce (la geografia italiana), ma di cose che succedono nella realtà della nostra scuola dopo le sue disposizioni; un invito alla Regione Campania e all’Ufficio scolastico Regionale che ancora sottolinea la disparità tra Napoli accentratrice e gli altri capoluoghi di provincia (nella ripartizione Napoli ha avuto ben 402 posti di Assistente amministrativi da stabilizzare e, lo ripeto, Avellino solo sei); un invito al Provveditore agli Studi a difendere una provincia già massacrata dalla crisi lavorativa; un invito ai sindacati ad occuparsi non di politica, a non trattarci come merce di scambio, ma a ritrovare la loro “vocazione” a difesa dei veri diritti dei lavoratori; un invito ai dirigenti scolastici e ai direttori dei servizi generali ed amministrativi a non bloccare le nomine, per quei posti che hanno in organico, a non trovare scuse perché quindici giorni, un mese o più vuol dire tanto… Un invito a chiunque sia capace di capire cosa stia realmente succedendo al Provveditorato agli studi di Avellino.
Un ultimo invito a noi precari a ritrovare la solidarietà vera tra tutti noi, a non farci la guerra l’uno contro l’altro, una guerra che è ormai diventata guerra tra i poveri. Dimostriamo che non siamo noi precari la parte peggiore dell’Italia…
