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Facile essere eletti, il difficile e' saper amministrare: i nuovi segnali dall'Irpinia in movimento

Si chiude con il ballottaggio dei due comuni superiori a 15 mila abitanti  la lunga corsa delle amministrative di maggio in Irpinia. Alla fine, come da pronostico, vincono Gambacorta ad Ariano Irpino e Bianchino a Montoro unita. La nuova composizione dei comuni, tranne poche caratterizzazioni partitiche, offre l'occasione per alcune considerazioni che andranno ad influire sulle prossime scelte che riguarderanno gli Enti di secondo livello e la nuova geografia politica irpina. Innanzitutto occorre precisare che e' aumentato  il livello dei sindaci- amministratori che quotidianamente sono impegnati sul campo per risollevare le casse vuote dei propri comuni, e nel contempo, risolvere il delicato ruolo delle idee progettuali per dare linfa ed innovazione, sia ai propri apparati burocratici, spesso lenti nelle applicazioni, che alla modernità richiesta dalle attese del mercato del lavoro e delle aspettative del delicato ruolo  della qualità della vita. Bianchino, Gambacorta, il carisma di Ciriaco De Mita, il silenzioso ma efficace intervento di tanti altri primi cittadini, possono creare il ponte e il tragitto nuovo per la politica ormai asfittica e deludente vista dalla maggior parte della gente. I sindaci in primis come caposaldo della legalità' e dell'efficienza  con la giusta dose di competenze ed esperienza.  Amministratori quindi  e poi..politici! Sono i segnali che arrivano dal basso che potranno influire notevolmente sulla "cappa"  immessa dalla gestione politica, per rendere fruibili i desideri, i bisogni e le attese dei tanti alle prese con la vita grama e di sacrifici. Il risultato di Ariano e Montoro consegna anche alcune osservazioni sul ruolo poco lungimirante del Pd di Via Tagliamento, istintivo e cieco rispetto al "polso" dei comuni  andati al ballottaggio e poco sincronizzato con l'idea dei veri democratici che nulla hanno a che vedere con le false rivoluzioni liberali del centrodestra, in particolare di Forza Italia. Qualcuno...dopo la schiacciante vittoria di Bianchino contro "l'armata" Carratu' - Giaquinto , dovrà chiudersi in momenti di grande contrizione e battersi il pugno sul petto....Il  mea culpa e' d'obbligo. Idem ad Ariano Irpino, dove le divisioni tra i democratici e la roboante performance di Ninfadoro ( sebbene non eletto) , lasciano intendere di una strategia dal corto respiro e  interrogativi sull'autorevolezza affidata ai  nuovi dirigenti del partito di Renzi. Le prospettive che si aprono sono affidate alla cautela e al buon senso. Gli amministratori che dovranno fare la loro parte, e i nuovi politici ( alcuni davvero alle prime armi..) che dovranno mettere da parte l'antica protervia e la presunzione dei nuovi arrivati. La gente e', nonostante  il tentativo di farla apparire disinteressata, molto più avanti della politica e della sua classe dirigente. I colori da scegliere occorre che siano profumati  e intrisi della verità che solo la legalità e l'imparzialità rendono vivi e  nell'interesse della cittadinanza onesta. I colori dei privilegi e delle " mezze calzette" prima o poi, sfumeranno in tiepidi ed appannati ricordi di qualcosa che c'era ma che non ha inciso sulle vicende della storia e della sua quotidianità. Occorre lavorare e lavorare sodo: ognuno si liberi delle proprie maschere e delle appartenenze di comodo e forse, sarà possibile sperare in  un Territorio all'altezza delle aspettative. Certo resta il rebus della città capoluogo con una serie di errori non facilmente comprensibili, figli probabilmente di una vittoria fortemente voluta senza la giusta selezione di candidati da utilizzare al meglio nella vita amministrativa della Città'. Errori che sono sotto gli occhi di tutti e che non lasciano ben sperare per il futuro. Nonostante ciò, occorre  iniziare dai sindaci  e dai tanti professionisti seri capaci di interpretare le nuove idee e competenze per certezze abbinate alle piccole grandi cose da risolvere. La chiacchierologia lascia il tempo che trova.... di Antonio Porcelli  )