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Il Low cost al tempo della crisi: e pensare che una volta non ci piegavamo per raccogliere 1cent....

C’era una volta la nascita dell’euro. Dieci anni fa, il 1° gennaio 2002, salutato in Italia da uno dei suoi padri più convinti, Carlo Azeglio Ciampi allora al Quirinale, entrava in circolazione la nuova moneta. Nessun problema tecnico degno di nota, nessun impazzimento dei bancomat nella notte del cambio di valuta, ma solo l’utilizzo dei kit arrivati prima di Natale per far prendere confidenza agli italiani con la nuova moneta. Fantastiche, lucide, innovative. Una sola questione: quegli spiccioletti erano davvero odiosi. Tutti a chiedersi: a cosa servirà 1centesimo, a cosa serviranno i 2 centesimi? Come cambiano le cose, verrebbe da pensare…Fateci caso, oggi tutto si gioca proprio su quei centesimi: aumenti sul carburante, sul pane, sull’acqua, sulle bollette. Apologia del centesimo. Chi di noi, soprattutto negli ultimi giorni, non ha paragonato il prezzo di due distributori che differivano per il famoso centesimo? Chi non ha preferito quel tipo di pasta a favore dell’altro perché c’erano i 2 centesimi di differenza?
E allora tutti a venerare l’ormai noto ‘no logo’ per trattenere quelle stesse monete che, un tempo, se ti cadevano al distributore, manco ti piegavi a riprendere. Una nuova primavera quella che è alle porte, per le monetine raffiguranti la Mole Antonelliana che definiscono una nuova tipologia di essere umano: il Consumatore low cost. Un profilo preciso che si adatta perfettamente ai tempi correnti: oculato, attento, parsimonioso, anche un po’ rassegnato e con profonda confidenza con le percentuali. Ecco. Questo è un altro punto cruciale, un nuovo assillo: le percentuali. ''Nel quarto trimestre 2011 l'indice destagionalizzato delle retribuzioni lorde per unità di lavoro equivalenti a tempo pieno (Ula), al netto della cassa integrazione guadagni (cig), registra, nel complesso dell'industria e dei servizi, un incremento dello 0,6% rispetto al trimestre precedente, con variazioni pari allo 0,8% nell'industria e allo 0,3% nei servizi. La crescita rispetto al quarto trimestre del 2010, misurata sull'indice grezzo, è pari all'1,6%''. Lo rileva l'Istat. Ma il consumatore Low Cost, nonostante il linguaggio da supercazzola in stile Antani dell’istituto nazionale di statistica, sa di cosa si parla basta uno sguardo per esultare per l’aumento dello 0,6% delle retribuzioni nell’ultimo trimestre del 2011. Ma non finisce qui "Discount or die. Low-cost is the law" è questo il suo motto. Ovvero: o il discount o la morte, perché il low-cost in tempi di crisi è legge. Così recita un blog dedicato ai supermercati discount che, quando fecero la loro prima comparsa in Italia, erano guardati con un certo sospetto. Ma la questione si estende anche ad altri ambiti : Ryanair, al più nota tra le compagnie aeree low cost, è risultata essere la prima compagnia in Italia per numero di passeggeri il sorpasso ai danni di Alitalia, che a dire il vero, non stupisce più di tanto ma conferma la legge del ‘no logo’. E nella ristorazione? Il trend non sono più le grandi catene da Guida Michelin, il nuovo mast è l’ Ayce, acronimo noto ai viaggiatori che sta per All You Can Eat. La formula è: prezzo stabilito e piatto da riempire a volontà, anche più volte. Davvero la ricetta giusta in tempo di crisi. E non ci crederete, anche in un settore che non conosce flessione come quello delle Onoranze Funebri, poiché come ci insegna la Monicelliana memoria dei Soliti Ignoti “è la vita: oggi a te, domani a lui’’ esiste oltre al funerale a impatto zero, alla cremazione certificata anche il funerale a rate e il pacchetto per le esequie low cost. La morte, si sa è una livella, ma quelli che rimangono in vita i conti in tasca se li fanno comunque e qui davvero si ‘sta perdendo il senso e la misura’…
Tornando al centesimo e, rimanendo con Totò, in realtà la questione è semplice. Non è che di punto in bianco quella monetina ci sta simpatica è che in definitiva, in periodo di crisi più che mai, stiamo tutti lì a pensare che è davvero la somma che fa il totale…
