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Il mercoledì nero della Irisbus: dopo il bluff Amsia, salta anche l'accordo con Fiat

Tutto rimandato a mercoledì 14 dicembre quando sindacati, rappresentanti Fiat e tecnici del ministero del Lavoro si rincontreranno a Roma. Il tavolo tecnico convocato per oggi si è appena concluso con la decisione da parte dei sindacati di non firmare l’accordo proposto dall'azienda torinese.
Le tute blu dell'Irisbus ritorneranno in Valle Ufita questa sera a mani vuote. La giornata di incontri romani è stata foriera di brutte notizie. Non solo non c'è stato nessun contatto tra Amsia Motors e la Fiat per la cessione dello stabilimento di Flumeri, ma stando a quanto comunicato dai tecnici del ministero dello Sviluppo Economico la multinazionale sino-americana non avrebbe neppure i requisiti per poter essere ammessa alla trattativa presso il dicastero, anzi sarebbe risultato che la società avesse già tentato una truffa a danno della Merloni, utilizzando nomi di gruppi stranieri per accreditarsi. A tal proposito, risulta profetico un articolo del Sole 24Ore dello scorso novembre.
Il vertice di oggi è consistito in due momenti. Il primo, presso il ministero guidato da Corrado Passera, è stata l’occasione per manifestare la disponibilità del Governo ad aprire un tavolo operativo per trovare delle possibili soluzioni della vicenda Irisbus. E proprio in questa sede, i sindacati sono stati messi a conoscenza del mancato contatto Amsia-Fiat per la vendita dello stabilimento.
Il secondo tavolo si è tenuto presso il ministero del Lavoro per discutere dell’avvio della Cigs per cessazione di attività. Anche in questo caso non era presente il ministro Elsa Fornero, ma i tecnici del suo dicastero. Fonti sindacali hanno riferito che la proposta avanzata dagli uomini di Marchionne consiste in due anni di cassa integrazione per 105 lavoratori più quattro anni di mobilità e incentivi; trasferimento a Foggia per 140 operai e in altri stabilimenti per altre 100 maestranze. Le tute blu, di fronte alla mancanza di garanzie per 350 di  loro, hanno chiesto ai sindacati di non firmare l’accordo, ottenendo l’appoggio di quest’ultimi.
Intanto, il 31 dicembre è sempre più vicino...