Tu si nat in Italy

Metti una sera a Nusco con De Mita e Speranza.....

Folla delle grandi occasioni a Nusco per un convegno atteso e di richiamo per i riflessi politici che toccano l'Irpinia, le prossime Europee e le elezioni alle porte del rinnovo di importanti consigli comunali. Ciriaco De Mita classe 1928 e Roberto Speranza del 1979 si confrontano sulla "passione" politica da sempre radicata a Nusco e in tutta l'Alta Irpinia, analizzando i temi di attualità e di prospettive nell'immediato futuro. Sul tema  del ruolo e funzioni dei Partiti, l'incontro si è snodato attraverso l'intervento del sindaco  Giuseppe De Mita in procinto di lasciare la poltrona di primo cittadino e delle sollecitazioni dei due segretari cittadini del Pd e Udc , Gianni Marino  e Anna Maria Madaro. L'excursus di Marino sulla " Storia delle grandi occasioni mancate" e i riferimenti all'art. 49 della Costituzione della Madaro hanno aperto il dibattito. Ha iniziato il giovane Speranza  arrivato a Nusco con una nutrita pattuglia di aficionados lucani. Il Presidente dei deputati Pd ha evidenziato l'attuale criticita' della politica alle prese con  il distacco dei cittadini  dai partiti e il " punto di rottura vero"  che ha incrinato la fiducia della base nei confronti della classe dirigente . E' compito della politica - ha continuato Speranza - tentare di recuperare credibilità e  rimettere al centro del dibattito i " valori della democrazia, difendendola  dai tanti che hanno abbracciato il facile populismo con liste di proscrizione e con violenti attacchi  ai difensori della Costituzione e in particolare al Capo dello Stato". Lo scontro politico in Italia , e' per il deputato Pd, " tra il campo democratico e il seme antidemocratico".  La mia presenza a Nusco, nonostante " storie ed esperienze diverse, e' " per riannodare un dialogo naturale con forze del mondo cattolico, incrociando storie diverse per immaginare un Futuro Possibile e iniziando un percorso insieme  per ricostruire spazi di discussione nuovi  e  cambiare con coraggio certezze del passato con nuove idee e innanzitutto con le riforme". Riorganizzare e ripartire, i punti salienti di Speranza, disponibile al dialogo e attento nella difesa dell'onda Renzi e dei progetti del Governo sui nuovi obiettivi occupazionali e delle riforme appena in itinere. Una " sponda" intelligente quella di Speranza in attesa del " ragionamento " di Ciriaco De Mita. Il padrone di casa ha raccolto la disponibilità al dialogo e alle aperture di Speranza, premettendo che " il dialogo e' possibile , quando c'è il rispetto reciproco, anzi - ha esordito - la contrapposizione ideologica e' spesso figlia della cretinaggine". Per l'europarlamentare, " la frattura tra l'equilibrio politico e la rappresentanza della Prima Repubblica non e' stata recepita nel modo giusto, anche per la cecità dei tanti " nuovisti" che non sono riusciti ad intercettare le insoddisfazioni dei cittadini e quindi degli elettori". Per De Mita, la lettura politica dei nuovi partiti " non e' stata chiara e non bastano le alchimie delle primarie per comprendere il desiderio del cittadino. Tra le responsabilità dei partiti - " la sinistra ha commesso l'errore di smettere di pensare, creando il dualismo del nuovo contrapposto all'onesto, mortificando le Storie" . Sull' attesa dell'incontro pomeridiano, che ha visto la presenza in sala di Rosetta D'Amelio, Lucio Fierro, Rosanna Repole, Filuccio Tangredi, Gaetano Bevere, Beniamino Palmieri, Salvatore Vestuto, Ferruccio Capone, Giulio Belmonte, Angelo D'Amelio, Vito Marchitto, Todisco, Stefano Farina, il segretario provinciale CGIL Vincenzo Petruzziello con Antonio Famiglietti, e al tavolo dei relatori del deputato Giuseppe De Mita, l'europarlamentare ha precisato alcuni significativi paletti. Innanzitutto, il " futuro passa attraverso le comunità e la mia curiosità e' quella di creare una scuola di politica per far conoscere la Storia ai giovani con al centro la memoria che non può essere cancellata" . Pertanto, - ha poi aggiunto - se e' vero che alcune cose si respirano nell'aria, e' altrettanto vero che il futuro della democrazia non può essere costruito dallo Stato centrale, bensì dalle comunita'. Per questo non capisco l'abolizione  delle Province, la costituzione delle aree metropolitane e la nuova legge elettorale che realizza solo mostruosita'" . E poi, per venire incontro alle attese dei convenuti, ha chiarito, che " sarei del Pd se ci fosse..." ha risposto alle domande dei giornalisti di non essere candidato alla poltrona di sindaco a Nusco, ma  di essere disponibile  ad impegnarsi per un Futuro Possibile  dialogando con quanti hanno rispetto delle opinioni diverse per riallacciare il filo della Memoria  e riannodare il filo  della Storia che continua. A margine del convegno, ognuno potrà fare le proprie considerazioni: resta in piedi l'interrogativo sulle scelte che farà De Mita nel suo prosieguo politico. Il leader ha risposto con la consueta ed ermetica intelligenza. Piaccia o meno, De Mita e' De Mita e la sua lunga Storia va rispettata seppur nella diversità delle opinioni. Anche per questo motivo, "qualcuno" ha perso l'occasione per esserci e ancora una volta gli assenti hanno sempre torto...
- Antonio Porcelli -