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Grottaminarda - Disposto il divieto di dimora per un 34enne per maltrattamenti nei confronti dell'ex convivente
mercoledì 21 maggio 2025 - Da Redazione
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Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri della Stazione di Grottaminarda hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi abitualmente frequentati dalla stessa, con contestuale divieto di dimora nel Comune di Grottaminarda, nei confronti di un 34enne del posto.
Il provvedimento cautelare, richiesto dalla Procura della Repubblica di Benevento, a seguito delle indagini dalla stessa coordinate, è stato emesso dal III Collegio Penale presso il Tribunale di Benevento, che ha ritenuto sussistenti, a carico del predetto, gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato di maltrattamenti in famiglia, aggravati dalla presenza del figlio minore, nei confronti dell’ex convivente.
Le indagini venivano avviate a seguito della querela sporta dalla persona offesa che riferiva le condotte subite dal 2020 ad opera del convivente, consistenti in abituali vessazioni, ingiurie, minacce e aggressioni fisiche poste in essere anche alla presenza del figlio minore della coppia. La narrazione dei fatti delittuosi subiti veniva riscontrata dall’attività investigativa espletata. La misura cautelare originariamente disposta del divieto di dimora ad Ariano Irpino, ove la donna si era nel frattempo trasferita era stato oggetto di revoca per venire meno delle esigenze cautelari.
Qualche settimana fa, la vittima ha riferito ai Carabinieri di essere stata nuovamente offesa, ingiuriata, minacciata e aggredita dall’ex convivente al culmine di un’accesa discussione. Gli accertamenti effettuati dai militari confermavano la reiterazione dei comportamenti vessatori e prevaricatori posti in essere dal predetto nei confronti della donna rendendo necessaria l’emissione della nuova misura cautelare da parte del Tribunale di Benevento ( davanti al quale è in corso il dibattimento) per il pericolo che le condotte delittuose possano essere reiterate, ponendo in grave e attuale pericolo l’integrità psicofisica della persona offesa.
Il provvedimento oggi eseguito - avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione – è attinente a soggetto presunto innocente fino a sentenza definitiva.