Tu si nat in Italy

Nel giorno del funerale dell'icona immortale del cinema italiano, il ricordo ancora vivo in Irpinia

I funerali dell'attrice Claudia Cardinale, morta  all'età di 87 anni, si terranno domani 30  settembre alle 14:30 nella Chiesa di Saint-Roch, nel primo arrondissement di Parigi. Successivamente, sarà cremata "in presenza dei familiari più stretti". Un omaggio religioso le sarà reso mercoledì 1 ottobre a Nemours, dove risiedeva.  

Nel ricordo della grande interprete del cinema italiano e mondiale, ripubblichiamo l'articolo del 15 ottobre 2015 della nostra  Finelli dal titolo,  

Lioni -"Claudia Cardinale in Irpinia per l'"Ultima Fermata" di Giambattista Assanti"

 Un sorriso raggiante e saluti a destra e a manca. Così ">Claudia Cardinale ha fatto il suo ingresso sul red carpet della hall del Multisala Cinema Nuovo di Lioni. Una donna grintosa, che non ha perso il suo fascino nemmeno con il passare degli anni, rimanendo una delle attrici italiane più amate e famose di sempre.Lo dimostra il fatto che a decine l’hanno attesa con ansia e accolta con immenso affetto, ricambiato con strette di mano e con sorrisi disarmanti che rivelano tutta la sua dolcezza e in compagnia del regista irpino Giambattista Assanti e la sua troupe, Claudia Cardinale ha onorato Lioni della sua presenza per un’occasione speciale: la presentazione del primo lungometraggio di Assanti “Ultima fermata”, ambientato lungo la storica tratta ferroviaria Avellino-Rocchetta Sant’Antonio, uscito vincitore dal recente Terra di Siena  Film Festival e in cui la Cardinale recita un ruolo non da protagonista, ma altrettanto forte ed importante.

“È stato emozionante scoprire questi luoghi che non conoscevo”, ha esordito l’attrice di fronte ad un pubblico  entusiasta, “E ho potuto farlo grazie a questo film. A me è piaciuto tanto e spero possa piacere anche a voi”.
Applausi, fiori e una targhetta di ringraziamento consegnata dai due fratelli Alfonso e Margherita D’Amelio, hanno completato l’incontro con l’attrice, prima di passare alla visione del film.
 
Presenti, oltre al regista Assanti, anche l’attrice protagonista del film Francesca Tasini e il produttore Francesco Dainotti, che ha spiegato il motivo della presentazione del film prima a Lioni e poi nelle grandi città: “Abbiamo deciso che fosse giusto partire dai luoghi in cui è stato girato il film, da cui tutto è partito. Partire dal piccolo per arrivare al grande, mentre di solito si fa il contrario”.
Infatti è nella nostra Irpinia che il film è ambientato, tra Lacedonia, Sant’Angelo dei Lombardi, in particolare l’Abbazia del Goleto, Taurasi, Mirabella Eclano, Cairano, Morra De Sanctis, ripercorrendo una ferrovia che ha fatto la storia e la ricchezza di queste terre.
Un film, delicato, ma nello stesso tempo di denuncia, che non ha deluso le aspettative del pubblico, mettendo a nudo la triste verità che molto spesso i paesi meridionali pur avendo grandi risorse, non riescono a sfruttarle al meglio rischiando di perdere grandi occasioni.
Simbolo di tutto questo, per antonomasia, è la ferrovia Avellino – Rocchetta Sant’Antonio inaugurata nell’ottobre del  1895 e sospesa nel 2010, generando non pochi malumori e delusioni. Come mostrato nel film, questa tratta ferroviaria significava vita per le nostre terre, con la sua chiusura i paesini sono morti man mano.
I turisti sono diminuiti e chi popolava queste terre è scappato, nel corso degli anni: Domenico Capossela, mitico capotreno della stazione Rocchetta-Lacedonia, è proprio il simbolo dello spopolamento dell’Irpinia, di quel flusso migratorio causato proprio da quelle potenzialità che questa terra non può o meglio non vuole offrire e che costringono a prendere un treno che forse non tornerà mai più indietro. - di Imma Finelli -