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Gioco in crescita non solo in Campania

La regione Campania detiene il triste primato di essere la seconda regione italiana per numero di slot machine attive sul proprio territorio. Sono, infatti, 41.876 le macchinette in funzione nella nostra regione. Solo la Lombardia ne ha di più: 63.287.

Secondo i dati ufficiali forniti dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, in Campania la spesa totale per il gioco d’azzardo è stata di 7,2 miliardi di euro, terza regione in Italia superata solo da Lombardia e Lazio. Più della metà, 3,8 miliardi di euro, sono stati spesi tra slot tradizionali e nuovi apparecchi Vlt. Questi ultimi sono videoterminali di nuova generazione che possono essere installati solo dentro le sale giochi e, sebbene meno numerosi, determinano una raccolta maggiore perché consentono di puntare fino ad un massimo di 10 euro a giocata. Tra scommesse sportive e ippiche i campani spendono circa 900 milioni l’anno e una cifra più o meno uguale tra lotterie, superenalotto e winforlife. Per il tradizionale gioco del lotto si spendono invece qualcosa come 1,1 miliardi di euro.

A livello nazionale, il comparto del gioco d’azzardo è in continua crescita e non pare subire flessioni o crisi di sorta. Per il 2016, ultimo anno di cui si hanno dati ufficiali, nel nostro paese la spesa in gioco d’azzardo ha raggiunto la cifra di 95 miliardi di euro: circa il 5% del Prodotto interno lordo nazionale per un settore che dà occupazione a 150 mila persone. Quasi la metà della spesa va a finire in slot machine. In scommesse sportive e ippiche gli italiani spendono 8,1 miliardi di euro e quasi 17 miliardi tra lotto e lotterie varie. Lo Stato ha incassato in prelievo fiscale e in concessioni 10,5 miliardi di euro. I dati ancora parziali per il 2017 sembrerebbero confermare la tendenza alla crescita in tutto il settore.

Anche il gioco online sembra godere di ottima salute. Secondo una ricerca dell’Osservatorio gioco online del Politecnico di Milano, il 2016 è stato infetti l’anno che ha definitivamente segnato il boom del gioco su internet: quasi due milioni di persone hanno giocato almeno una volta nel corso dell’anno facendo registrare una spesa superiore al miliardo di euro, con una crescita del 25% rispetto all’anno precedente.

A detta dei ricercatori del Politecnico, tale risultato sarebbe da attribuire principalmente alle politiche di contrasto al gioco online illegale portate avanti dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che hanno portato all’inibizione di circa 6000 siti non in regola con le leggi italiane. La politica restrittiva ha spinto i produttori internazionali di software di gioco a rivolgersi, per il nostro mercato, a società e piattaforme in regola con il sistema di controlli e concessioni previsto dalle norme italiane. Ad oggi non esisterebbe più alcun motivo per cui il giocatore italiano dovrebbe rivolgersi al mercato illegale. Di certo una grande spinta all’online l’ha data il diffondersi del gioco in mobilità: cresce infatti di quasi il 25% il gioco effettuato tramite smartphone e tablet, device sui quali, molto probabilmente, si baserà il futuro del gioco d’azzardo.