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Avellino - Ripristinare una piena trasparenza: L’appello di Iandolo al Commissario per l’apertura dell’Albo Pretorio
venerdì 5 settembre 2025 - Da Redazione
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Francesco Iandolo, già consigliere comunale di APP – Avellino Prende Parte, ha inviato un appello al Commissario Straordinario del Comune di Avellino, prefetto dott.ssa Giuliana Perrotta, per chiedere un intervento immediato a favore della trasparenza amministrativa e della piena accessibilità agli atti pubblici.
La questione, negli scorsi anni, già era stata oggetto di numerosi interventi in aula e sollecitazioni pubbliche proprio perché con la migrazione del sistema informatico comunale, avvenuta nel 2022, l’Albo Pretorio è stato ridotto a una semplice bacheca digitale: gli atti sono consultabili soltanto per i 15 giorni previsti dall’art. 124 del TUEL, dopodiché scompaiono e restano visibili solo i titoli, senza possibilità di scaricare delibere, determine e allegati.
«Questa prassi – si legge nell’appello – compromette il diritto di cittadini e consiglieri a conoscere in modo tempestivo e completo le decisioni dell’Ente. La trasparenza non può essere limitata al rispetto formale del periodo di pubblicazione: è necessario un archivio digitale permanente, come avviene in molti altri Comuni, per permettere un controllo diffuso e continuo sull’operato dell’amministrazione».
Nella nota, si ricorda che la giurisprudenza e i pareri ministeriali interpretano i 15 giorni di pubblicazione come un termine minimo per la “conoscenza legale” degli atti, ma non vietano affatto la loro consultazione oltre tale periodo. Anzi, la disponibilità permanente degli atti online rappresenta una buona prassi di amministrazione aperta, in linea con i principi di pubblicità e accessibilità sanciti dal d.lgs. 33/2013, dal d.lgs. 97/2016 e dalla legge 241/1990.
Non è un caso che la tardiva pubblicazione degli atti durante l’amministrazione Festa ha causato l’impossibilità dell’esercizio di controllo per i consiglieri comunali in carica e un’assenza di informazioni per stampa e cittadini. Ma non solo albo pretorio. Il comune non ha un URP che faciliterebbe l’accesso agli atti dei cittadini e non servirebbero anche regole nuove per il protocollo delle istanze non ricevute tramite PEC e che senza la protocollazione all’atto della ricezione non garantiscono un percorso corretto alle pratiche.
«La trasparenza è la base della partecipazione democratica» – si conclude – «e il Comune di Avellino ha l’occasione di dimostrare di essere all’avanguardia su questo fronte, garantendo un accesso libero e continuo agli atti che riguardano la vita di tutti noi».