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Confesercenti, Marinelli: autunno in salita per il commercio irpino
giovedì 20 novembre 2025 - Da Redazione
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“E’ un autunno in salita per il commercio irpino. I dati ufficiali confermano la frenata delle vendite al dettaglio, soprattutto per i negozi con piccole superfici”. Così Giuseppe Marinelli, presidente provinciale di Confesercenti Avellino.
“Dopi i cali registrati a luglio e ad agosto – prosegue il dirigente dell’associazione di categoria -, anche settembre ed ottobre hanno fatto segnare una flessione dei consumi. Una tendenza diffusa in tutto il Paese, che però in alcune aree, come le zone interne, risulta ancora più marcata.
Rispetto allo stesso periodo del 2024, le vendite diminuiscono in valore di quasi l’1%, che in termini di volume equivale a oltre il 4,5%. Flessioni che si vanno a sommare a quelle già registrate negli anni precedenti.
Soltanto la grande distribuzione riesce a tenere il passo, mentre le principali piattaforme del commercio elettronico proseguono il loro percorso di crescita. Fra il 2019 ed il 2025 la quota di mercato attribuibile agli esercizi di vicinato è scesa al 20%, mentre quella dell’e-commerce è salita al 18%. Nel giro di 3 anni, soprattutto nel non alimentare, potremmo anche assistere al sorpasso del commercio online sui piccoli esercizi in sede fissa.
La dinamica negativa delle attività di vicinato si inserisce in un quadro complesso per la domanda interna e per la distribuzione commerciale in generale.
Nonostante il rallentamento della spinta inflattiva, non si è innescato un rafforzamento dei consumi, che risentono dei limiti delle retribuzioni reali, ancora su livelli inferiori rispetto a quelli precedenti degli ultimi 3-4 anni e complessivamente troppo bassi per soddisfare le esigenze delle famiglie.
Incertezza e ridotto potere d’acquisto pertanto sono gli elementi che incidono sulle difficoltà di questa delicata fase socio-economica, che si protrae”.
“Contrastare l’impoverimento dei territori e la desertificazione commerciale – conclude Marinelli - è un obiettivo che chiama in causa politica e istituzioni, al fianco delle forze sociali e imprenditoriali. Senza misure mirate a favore del commercio di prossimità, si rischia di perdere imprese, coesione, identità e qualità della vita nelle comunità locali. Oggi le attività territoriali soffrono una disparità fiscale rispetto ai grandi operatori digitali, che richiede un riequilibrio della tassazione in termini equitativi, insieme a investimenti per il rilancio delle piccole imprese del terziario”.