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Laura Nargi sui tagli al teatro Gesualdo: “La stagione era pienamente sostenibile”

Laura Nargi interviene sui tagli alla stagione teatrale del Gesualdo (compresa la revoca del direttore artistico) nell’ambito dei tagli avviati dal Commissario Straordinario Giuliana Perrotta:

“La stagione teatrale presentata dall’Amministrazione precedente – dichiara l'ex sindaco – era perfettamente sostenibile. Il cartellone presentava un costo complessivo, per le annualità 2025 e 2026, pari a 520mila euro. Tali spese sarebbero state coperte per intero dai fondi regionali Poc, circa 500mila euro: 250mila euro per il 2025 ed altrettanti – come peraltro già chiarito – per il 2026. Ma non solo. A queste entrate andavano poi sommati gli incassi derivanti dalla vendita dei biglietti e degli abbonamenti, e – almeno per altri 40mila euro circa – dalle sponsorizzazioni già in trattativa”.

“Per intenderci , gli introiti complessivi della stagione precedente avevano raggiunto i 400mila euro. Di conseguenza, anche nell’inverosimile ipotesi che il Poc 2026 non fosse stato erogato, fatto inedito ad oggi, i costi del cartellone sarebbero stati comunque abbondantemente coperti. Stando alle previsioni più che attendibili già effettuate dagli uffici comunali e dai dirigenti, la stagione non avrebbe gravato sulle casse comunali in alcun modo, e sarebbe costata almeno 200mila euro in meno rispetto all’anno 2024”

 “La mancata approvazione del Bilancio di previsione, che ha successivamente determinato lo scioglimento del Consiglio e la fine dell’Amministrazione, è avvenuta il 18 luglio scorso, mentre la stagione era stata annunciata il giorno 16. Laddove il Bilancio fosse passato, alla delibera di giunta contenente gli indirizzi per la nuova stagione sarebbero seguiti gli atti amministrativi necessari per la sua realizzazione e copertura economica”.

“Oltre che perfettamente sostenibile dal punto di vista economico, la stagione allestita dalla precedente Amministrazione includeva spettacoli ed eventi di grande pregio e dal forte carattere trainante. Tra gli altri, i tre spettacoli di ‘Frida’, elementi di forte richiamo e garanzia di importanti incassi in biglietteria. Dal punto di vista culturale, infine, il taglio della stagione determinerà un inevitabile impoverimento dell’offerta pubblica della città di Avellino”.