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Proposta alla Regione di un fondo da 5 milioni di euro per le piccole imprese per 8 distretti dell’Irpinia e del Sannio
venerdì 1 agosto 2025 - Da Redazione
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Prende forma un fronte comune per il rilancio del commercio e dei territori. Otto distretti diffusi delle aree interne, 81 Comuni coinvolti, hanno messo nero su bianco una proposta articolata, indirizzata all’assessorato alle Attività Produttive della Regione, per chiedere l’attivazione di bandi regionali a sostegno delle micro, piccole e medie imprese. L’iniziativa mira a rafforzare la competitività locale e contrastare il progressivo svuotamento commerciale dei borghi.
Alto Sannio, Terre d’Irpinia, Alta Irpinia, Titerno, Taburno, Bellezze d’Irpina, Partenio, Caudinia: questi i nomi degli otto distretti.
L’obiettivo è duplice: rigenerare le aree urbane e mercatali, valorizzando le eccellenze del territorio, e dare nuova linfa alle attività imprenditoriali con strumenti operativi concreti.
Una rete che non è solo amministrativa, ma umana e territoriale, dove ogni comunità porta con sé un bagaglio di tradizioni, identità produttive e volontà di rinascita. Un mosaico sociale ed economico che finalmente di fare sistema.
“Chiediamo alla Regione di credere in questa visione – afferma Giuseppe Addabbo, presidente del distretto Alto Sannio – che non è una richiesta di assistenza, ma una proposta di sviluppo. Le aree interne non sono periferie, sono laboratori di innovazione e identità, e per questo dobbiamo solo metterle in condizione di sprigionare il proprio potenziale”.
La proposta include un fondo regionale di almeno 5 milioni di euro, da attivare attraverso bandi a sportello e a graduatoria, che finanzino interventi di riqualificazione urbana e commerciale, transizione ecologica, promozione territoriale e formazione. Un programma ricco e integrato che punta a stimolare investimenti, creare reti e rafforzare la governance.
“Abbiamo costruito una rete che parla il linguaggio dei territori – spiega Rocco D’Andrea, presidente del distretto Terre d’Irpinia –, che mette insieme operatori, istituzioni e comunità. Vogliamo trasformare l’economia di prossimità in un modello strutturato, inclusivo, sostenibile. I distretti sono l’occasione per fare della coesione un motore di sviluppo”.
Tra le misure, spiccano contributi fino a 15.000 euro per il restyling delle vetrine e l’acquisto di arredi, voucher digitali fino a 10.000 euro, finanziamenti per eventi e fiere, corsi su marketing e gestione aziendale, e risorse dedicate per l’attivazione di “hub di prossimità”. Premialità specifiche sono previste per attività storiche, giovani imprenditori, imprese femminili e aree interne svantaggiate.
“Il commercio locale è presidio sociale e culturale – sottolinea Raffaele Di Lonardo, presidente del distretto Titerno – e la nostra proposta nasce per tutelarlo e rilanciarlo. Abbiamo messo a punto interventi concreti, replicabili e modulabili. La Regione ha ora l’opportunità di costruire insieme a noi una strategia condivisa, aperta al confronto e alla sperimentazione.”
I distretti firmatari propongono inoltre l’apertura di un tavolo tecnico regionale per definire criteri, priorità e obiettivi dei futuri bandi. “Questa è una sfida che riguarda tutta la Campania – si legge nella nota congiunta – una sfida che mette al centro il commercio come leva di coesione, sviluppo e innovazione.”
Vittorio D’Alessio, presidente del distretto Partenio aggiunge che “Un distretto diffuso rappresenta una realtà dinamica, fatta di comunità resilienti, artigianato radicato e commercio di prossimità che ogni giorno resiste alle sfide della modernità. Questa proposta alla Regione è il frutto di un lavoro condiviso, ma anche di un desiderio profondo, quello di vedere il territorio tornare protagonista, con strumenti adeguati e una visione a lungo termine.
I distretti diffusi delle aree interne della Campania non chiedono solo fondi, ma propongono visioni da condividere con efficacia, come sottolinea Rocco D’Andrea, presidente del distretto Terre d’Irpinia: “Spazi di innovazione e identità, capaci di produrre valore e futuro. In Irpinia, come in molte aree interne, c’è una forza silenziosa che aspetta di essere riconosciuta, fatta di artigiani, commercianti, imprenditori che ogni giorno resistono e innovano. Questa proposta è per loro, per restituire dignità e slancio alle economie di prossimità e al cuore produttivo della Campania”.
Un modello per lo sviluppo, anche esportabile, come precisa Ignazio Catauro, presidente di Unimpresa Irpinia Sannio: “Il distretto non è un insieme astratto di buone intenzioni, ma un organismo che deve generare cambiamento tangibile. Formazione, innovazione e radicamento territoriale sono le nostre priorità. È fondamentale che ogni impresa percepisca il valore concreto della rete, intesa come un luogo dove si cresce, si progetta e si costruisce visione. L’impegno dei distretti è offrire alle aziende strumenti operativi e relazioni funzionali allo sviluppo, senza dimenticare il cuore identitario dei nostri territori”.
“E’ una chiamata all’azione – conclude Giuseppe Marinelli, presidente di Confesercenti Avellino – con proposte e idee condivise. Ora occorre mettere le imprese nelle condizioni di investire, innovare e comunicare con il territorio. Siamo pronti a supportare ogni fase della crescita, con competenze, dialogo e progettualità. È il momento di fare sistema, trasformando la frammentazione locale in un’opportunità di sviluppo integrato e sostenibile”.