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Scompare Mabel Bocchi la leggenda della pallacanestro femminile. Con la Partenio Avellino la sua grande ascesa

 E' deceduta  a 72 anni stroncata da un male incurabile in Calabria nella sua casa di San Nicola Arcella, Mabel Bocchi, tra le più grandi cestiste ed atlete italiane. Mabel è stata una esuberante donna di grande versatilità nel campo sportivo, giornalistico, cinematografico e  artistico. E' stata tra le più giovani docenti universitarie italiane. Ha iniziato a giocare nella Partenio Avellino nel 1968 che, grazie al suo valente contributo, conquistò la promozione in serie A.L’anno successivo si trasferì al Geas Sesto San Giovanni dove ha giocato ininterrottamente fino al 1978, vincendo otto scudetti (1970, 1971, 1972, 1974, 1975, 1976, 1977 e 1978) ed una Coppa dei Campioni (1978).In nazionale vanta 113 presenze e 984 punti realizzati. Con la  famiglia si spostò ad Avellino, dove il padre ha diretto un'azienda  che produceva champignons.  A 15 anni era  titolare in B con la locale squadra di basket. Era un personaggio carismatico: ad Avellino c'è chi ricorda un suo canestro con tiro da metà campo a due mani, il giorno della promozione in A. Dal giorno dopo, l'asta pazzesca per assicurarsi la giovanissima Mabèl che passò alla Geas di Sesto San Giovanni. La città non era preparata alla promozione, ma quell'esperienza è ancora presente nella memoria degli sportivi avellinesi che seguivano la squadra nel Convitto Colletta con grande passione. Mabel Bocchi è da molti considerata la più grande cestista italiana di tutti tempi.