Tu si nat in Italy

Basket- Pancotto a Tsnii:"Avellino città  magica. La società ? Mi ha dimenticato, procederò per vie legali"

Un 'bentornato' è la prima cosa da dire a Cesare Pancotto. Il suo ritorno al basket è una buona notizia per l'ambiente e per chi, come gli avellinesi, ha avuto la fortuna di vedere questa signore seduto sulla panchina della propria squadra del cuore. La storia della pallacanestro nostrana ha fatto spesso rima con il suo nome, con le sue 500 presenze in serie A, con i suoi 31 anni di carriera e con quella innata capacità di risollevare un ambiente quando tutto sembra perduto. Perchè, gli appassionati della palla a spicchi lo sanno bene coach Pancotto, prima di essere un allenatore è un profondo conoscitore di questo sport. Uno che oltre a saper vincere è anche in grado di emozionare. 
quando riparti hai grande motivazione, senso di responsabilità. trasferire i valori all'interno della nuova realtà
Coach, innanzitutto bentornato. Si riparte da Cremona dopo un divorzio non proprio consensuale con la Scandone. Ci vuole dire cosa è successo?
Quando riparti hai sempre grandi motivazioni accompagnante da un forte senso di responsabilità. la cosa più importante è trasferire i valori all'interno della nuova realtà. Vediamo cosa accadrà, c'è tanto entusiasmo per questa nuova esperienza. Per il resto vorrei parlare innanzitutto di Avellino, una Città magica per il basket, sono orgoglioso di aver fatto parte della Città e della tifoseria. La cosa che umanamente mi ha colpito è di essere dimenticato prima per due mesi poi per altri sei mesi e di dover far valere un mio diritto attraverso le vie legali
Ci sta confermando, dunque, che procederà per vie legali contro la Scandone?
Assolutamente si, non avendo avuto risposte negli ultimi 4 mesi è l'unica strada che posso percorrere. Il rispetto per le persone è fondamentale è quel che cerco quotidianamente, è alla base di ogni relazione.
Lei è conosciuto come il Coach delle 'salvezze' impossibili, qui ad Avellino lo ricordiamo bene. Quale atmosfera di respira nello spogliatoio della Vanoli?
Io sono innanzitutto il coach dei campionati, ne ho fatti tanti ed ho vinto tanto. Negli ultimi due anni ho preso atto che sono dovuto entrare in corsa e quando si lavora in un progetto già avviato bisogna capire cosa non è andato bene fino a quel momento. Solo così potrò portare il mio contributo.
C'erano delle voci di mercato che davano Biligha vicino alla sua nuova squadra...
Non ho avuto materialmente tempo di capire ma ora è importante procedere con chi c'è, non possiamo cercare alibi stupidi dicendo che non si vince perchè si è in attesa di questo o quel giocatore...
Coach, oltre ogni vicenda societaria i tifosi avellinesi hanno sempre avuto di lei molta stima. Vuole salutarli? 
Vorrei dire agli avellinesi che li ho nel cuore. Avellino  è una città meravigliosa di basket, c'è magia... Sono orgoglioso di aver fatto parte di questa società, i tifosi e la Città saranno con me costantemente.