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Grande successo per ‘A Juta a Montevergine: Fiorenza Calogero ha portato la Campania delle tammorre a Ospedaletto d’Alpinolo

«Sono grata alla comunità di Ospedaletto d’Alpinolo che ogni anno testimonia la sua vicinanza, il suo affetto e il suo calore. Ma anche al Reverendo Don Vittorio Perrillo, guida spirituale eccezionale, che non ha mai fatto mancare il suo sostegno e la sua presenza. Grazie all’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Luigi Marciano e in particolare un ringraziamento va a Salvatore Cassano, punto di riferimento per me nella gestione del festival»: con questo riconoscimento per il piccolo paese alle pendici del Partenio, la direttrice artistica Fiorenza Calogero conclude la 25ª edizione del festival ‘A Juta a Montevergine.
Un anno intenso di studio e di impegno concretizzato nelle tre giornate - dal 10 al 12 settembre - che hanno messo al centro la fede e le tradizioni popolari intorno al culto delle Sette Madonne della Campania: «Il mio è stato un pensiero costante, volevo fortemente che i riti devozionali più significativi della nostra regione potessero trovare tempo e spazio da condividere e non c’era momento migliore che l’apertura del ciclo mariano con le celebrazioni dedicate a Mamma Schiavona. Per me questa edizione ha rappresentato un forte radicamento all’identità culturale campana, quella più autentica, più sincera e viscerale».
Ma quello per la realizzazione del festival ‘A Juta a Montevergine è stato un lavoro di squadra, sottolinea Fiorenza Calogero: «È doveroso per me citare le persone che mi hanno accompagnata in questo progetto – spiega - contribuendo all’ottima riuscita degli eventi. Francesca Cito con la sua arte grafica ha saputo interpretare a pieno il concept di questa edizione, la social media manager Giusy Meo che ha aggiornato e seguito costantemente le pagine ufficiali, Maria Fioretti che ha informato e aggiornato la stampa passo dopo passo e Claudia Nappi che attraverso le sue fotografie ha creato un racconto per immagini evocativo e bellissimo».

