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Alto Calore, De Felice nuovo amministratore unico.Passa anche la proposta Musto e del sindaco di Apice

 Tante erano alla vigilia dell'assemblea  le ipotesi per eleggere il numero uno dell'ex consorzio dei servizi idrici dell'Irpinia e 31 centri sanniti. Tanti gli interventi che si sono succeduti dopo la nota del  dimissionario avvocato Antonello Lenzi che ha messo in evidenza il percorso portato avanti in circa due anni per l'omologa e il concordato. Risultati raggiunti con notevole impegno e dedizione. Lenzi ha rivendicato con orgoglio i risultati  non senza qualche amarezza e un pizzico di emozione.  All'ordine del giorno l'elezione del nuovo amministratore delegato: il sindaco di Montemarano,Beniamino Palmieri ha presentato la candidatura della Professoressa Alfonsina De Felice,  dopo che nella mattina appena trascorsa  era  stata trovata la sintesi sul suo nome a seguito dell'incontro dei  riferimenti politici irpini e sanniti  e della Regione con in testa il vicegovernatore Fulvio Bonavitacola. Il nome di  Alfonsina De Felice, professore ordinario di Diritto del Lavoro alla Federico II, già consigliere presso la Suprema Corte di Cassazione -Sezione Lavoro ha ottenuto sul 79,5% dei presenti il 72,10 dei voti.   Alfonsina De Felice,  ha un curriculum di altissimo valore con incarichi istituzionali di spessore ad iniziare dalla carica di Presidente dell'Ente Ato 3, Presidente del Consiglio di Amministrazione della società GORI, dal 2007 al 2010 Assessore regionale con delega alle politiche sociali, immigrazione, politiche giovanili, demanio e patrimonio, sport, Commissario Straordinario della Camera di Commercio di Napoli e numerose partecipazioni a convegni nazionali ed internazionali in qualità di relatore e insegnamento all'estero. Oltre cinquanta  pubblicazioni, così come la nomina in Comitati Scientifici e concorsuali tra cui l'ultima del 2022 come componente per l'abilitazione allo svolgimento dell'attività forense presso la Corte di Cassazione. Il sindaco di Pietradefusi, Nino Musto che aveva proposto la sua candidatura a nome di 39 sindaci allegando una proposta programmatica ha convenuto sul nome della De Felice, ritirando la candidatura e chiedendo l'approvazione del documento di programma unitamente alla proposta del sindaco di Apice, Angelo Pepe. Proposta approvata con il 57,9% che di seguito si evidenzia nei suoi punti fondamentali:


• Sollecitare l’attuazione degli investimenti già finanziati, con tempi certi e verificabili, al fine di migliorare l’efficienza delle reti, ridurre le perdite e garantire la continuità dell’erogazione.
• Rivendicare un cambio di passo nella governance della società, proponendo l’individuazione di un Amministratore Unico scelto collegialmente dai Sindaci-soci, fuori dalle logiche dei partiti e orientato esclusivamente all’interesse pubblico e dei territori. Occorre sottolineare che l’assemblea è rappresentata dai Sindaci e dagli amministratori, e non da forze esterne.
 I Sindaci dell’Irpinia e del Sannio chiedono alla Regione Campania e alle istituzioni competenti di assumersi fino in fondo le proprie responsabilità, per scongiurare il collasso del servizio idrico e restituire dignità a comunità che meritano rispetto e soluzioni concrete.
Per questo proponiamo che, mentre chiediamo alla Regione di intervenire, si avvii un percorso per costruire davvero il Gestore Unico Regionale del Servizio Idrico Integrato: un progetto di medio-lungo periodo che dia stabilità e prospettiva a tutto il sistema idrico campano.
Chiediamo che si possano applicare finalmente le direttive della legge regionale sulla tariffa unica, che si costruisca un sistema regionale delle reti idriche con la Regione direttamente interessata nella gestione e nella partecipazione aziendale, che si metta mano a un piano industriale di investimenti non solo per il rifacimento delle reti idriche, ma anche per l’autoproduzione di energia elettrica, per infrastrutture tecnologiche di controllo dei guasti, per la razionalizzazione degli sprechi economici e per il controllo attento e continuo sul territorio del fenomeno – troppo spesso sottaciuto – del furto delle risorse idriche.
Chiediamo che nel piano industriale una parte delle tariffe sia impiegata per investimenti di statuizione, e che si guardi al futuro con la costituzione di una società unica regionale di gestione dell'Acquedotto Campano, che omologhi e uniformi status e trattamenti.

Chiediamo, inoltre, alla Regione e al Commissario per le Acque di intervenire affinché sia rideterminata la fornitura di acqua in favore di altre regioni e/o province, e che i ristori economici per il nostro territorio non siano solo vacue promesse, ma vengano effettivamente incassati e utilizzati per ridurre il mostruoso debito accumulato da ACS.
Il confronto e la costruzione di una proposta comune di svolta per l’Alto Calore continueranno nelle prossime ore, con l’obiettivo di giungere in Assemblea a una decisione concreta e condivisa che segni un vero cambio di passo nella policy e nella governance della società.
Infine, i Sindaci sono pronti a convergere su un profilo di amministratore che possa riportare la politica al centro della governance aziendale, più diretta espressione della volontà dei territori e dei soci dell’ACS – ovvero le amministrazioni locali – e che possa rappresentare una figura di riferimento trasversale, capace di offrire le necessarie garanzie politiche e non solo tecniche a tutti.