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Atripalda - Orfini: "Sì ad una coalizione larga, ma questo non risolverà  eventuali debolezze del PD"

Si è tenuta processo l'Hotel Civita di Atripalda l'iniziativa "Il Rei spiegato bene" a cui ha preso parte il presidente del Partito Democratico Matteo Orfini che ha colto l'occasione per discutere delle prossime elezioni politiche. Più cauto, invece, il suo commento sulla situazione tesseramento e Congresso in Irpinia: "So bene che qui si deve celebrare il Congresso, ma non spetta a me stabilire quando".
Con lui al tavolo dei relatori anche il deputato irpino Luigi Famiglietti, la deputata Valentina Paris, la presidente del Consiglio regionale Rosetta D'Amelio e Ileana Piazzoni, relatrice alla Camera sulle leggi di contrasto alla povertà.
Più che altro Orfini da Roma ha portato un messaggio riguardo i prossimi obiettivi del Partito: "Ormai siamo in campagna elettorale, tutti i partiti lo sono e d’ora in poi il nostro principale obiettivo, qui come in tutta Italia, deve essere quello di capire quali sono le forme e gli strumenti per affrontarla. Quello che suggerisco a tutti è di ragionare su questo".
Per il presidente del Pd, inoltre, la situazione del partito avellinese non sarebbe così difficile come dicono: "Questo è un partito vivace e non in subbuglio come si dice. Altri partiti non discutono mai, non esistono, non hanno procedure democratiche. Qui almeno c’è una discussione e un gruppo dirigente".
Per quanto riguarda la questione candidature Orfini è stato chiaro: "Prima delle candidature ci sono le idee e i progetti da mettere in campo per questo territorio e per questo paese. Poi c’è anche il tema di chi incarna quelle idee e quel progetto. Ma questa è una discussione che avviene qui come avviene nel resto del Paese. Noi, ad un certo punto, convocheremo una Direzione Nazionale nella quale stabiliremo anche criteri, regole e quant’altro per lavorare alla costituzione delle candidature e poi in modo molto trasparente si farà questa riflessione".
Si tratta di decisioni importanti, ma che il partito "assume con modalità chiare e trasparenti alla luce del sole", come spiegato da Orfini che ha fatto un passaggio sulla coalizione con cui ci si presenterà alle elezioni: "Nei giorni passati si è presentata questa lista di sinistra che affiancherà il Pd, stiamo lavorando per chiudere l’accordo col Partito Radicale, con Emma Bonino e le forze europeiste che ruotano attorno a lei. Credo che a gennaio saremo pronti con la coalizione e saremo pronti anche ad affrontare la discussione sulle liste e sulle candidature".
Proprio riguardo a coalizioni e alleanze è arrivato il commento del presidente su De Mita come alleato del Pd: "Per quanto riguarda De Mita, se dovesse decidere di far parte di quel polo moderato, quello della candidatura sarà un tema che dovrà affrontare il polo moderato", ha spiegato Orfini che, tuttavia, ha subito chiarito: "Sono il presidente del Partito Democratico e preferisco concentrarmi su come valorizzare le forze che sono nel Partito Democratico perchè qui noi abbiamo rappresentanti autorevoli, un gruppo dirigente che ha fatto bene in Parlamento e ha fatto bene sul territorio e credo sia il mio dovere cercare di sostenere il più possibile".
Inoltre il presidente ha anche sciolto il dubbio sulla possibilità delle primarie per i candidati: "Il Segretario del Partito ha già chiarito che noi non faremo le primarie perché abbiamo dei gruppi dirigenti territoriali e nazionali che lavoreranno, insieme agli alleati, per mettere nei collegi i candidati migliori per vincere. Mentre nelle liste proporzionali che il nostro partito presenterà vedremo quali sono le soluzioni migliori".
Nel corso dell'incontro sono intervenuti anche gli altri relatori presenti. A cominciare dalla D'Amelio che parlando del Reddito di Inclusione Sociale ha ricordato anche ciò che sta facendo la Regione in termini di assistenza ai cittadini: "Abbiamo stanziato 100 milioni per 400 istituti scolastici, garantito a 110mila studenti il trasporto pubblico gratuito, anticipato una somma di 7.5 milioni di euro per l’assistenza agli studenti disabili da parte dei comuni e finanziato, con 14 milioni di euro, l’apprendistato per l’alta formazione e ricerca".
Ad illustrare nei dettagli il Rei, invece, è stata proprio la Piazzoni che ha dichiarato: "Il Rei non è una manovra elettorale. Il Governo ci lavora da oltre due anni ed ha anticipato questo provvedimento con i Sia. Durerà 18 mesi, con un interruzione di sei, e aiuterà anche a rafforzare i servizi alla persona".
Per Famiglietti il Rei è una di quelle leggi approvate dal Governo importanti "per la dignità dei cittadini". Poi un passaggio critico sulla situazione del Pd irpino: "Sento parlare di senso di responsabilità, ma questo stona con i fatti quando gli stessi che richiamano tutti ad essere responsabili poi si scagliano contro il Commissario Ermini. Un deputato che è venuto in Irpinia a dare una mano al partito e non per garantirsi un posto in Parlamento. È giusto, quindi, che le discussioni avvengano all’interno del Pd per poi trovare una mediazione complessiva".
"Abbiamo lavorato molto per far sì che l’Italia potesse sterzare ed essere migliore rispetto a 10 anni fa. Dobbiamo farlo in maniera più incisiva soprattutto nelle fasce appenniniche, dove lo spopolamento la fa da padrone", ha spiegato la Paris che ha aggiunto: "In campagna elettorale dovremo dire al Paese che ci sono speranza e fiducia da spendere per il nostro futuro. Non vogliamo tornare indietro".
Le conclusioni sono state poi affidate ad Orfini che proprio riguardo all'importanza del Rei ha voluto rispondere a Luigi Di Maio del M5S che l'aveva definita una "mancetta elettorale": "Il Rei non è una mancetta. Così come non lo erano gli 80 euro, ora anche Di Maio ha scoperto che sono una buona cosa. Forse tra qualche anno comprenderà anche l’importanza di questa misura. Il Rei è figlio della strategia che, con i governi targati Pd, ha visto l’Italia rialzarsi ed evitare di essere la nuova Grecia".
"Si lavori ad una coalizione larga, ma nessuna alleanza può compensare eventuali debolezze del Pd. L’esito elettorale dipenderà dalla nostra forza. Non guardo al “pareggio” pronosticato da tutti", è stato il monito finale di Orfini.