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Avellino - Non passa il bilancio e l'appello alle coscienze di Nargi .Attesa per la nomina del commissario

Non passa il bilancio 2024 al Comune di Avellino: 18 voti contrari, 15 quelli favorevoli. Si spengono le luci dell'amministrazione retta da Laura Nargi  che ha tentato fino all'ultimo di trovare i voti indispensabili per proseguire nell'attività amministrativa. Nulla da fare: il voto contrario e compatto dei festiani, di Rino Genovese e di Ettore Iacovacci sommato a quelli del rappresentanti del Pd e dei consiglieri  di sinistra e del M5s ha determinato lo scioglimento con l'attesa dell'arrivo  del commissario prefettizio. Una seduta apparsa tesa sin dall'inizio con tanti cittadini divisi tra le diverse fazioni  che hanno partecipato al decisivo appuntamento che alle 19.17 ha determinato lo scioglimento .Eppure per Nargi le premesse erano apparse positive con il voto favorevole di Gerardo Rocchetta e Mario Sorice, passati al gruppo misto in apertura del consiglio comunale. La città che un anno fa ha votato Nargi, stasera ha voltato pagina, stanca di assecondare una visione amministrativa -politica con una democrazia bloccata con soggetti che hanno in alcune situazioni evidenziato una supponenza da statisti.  La Nargi ha tentato spesso anche con tatticismi vari di rimediare allo sbando  provocato dalle richieste e dalle continue pressioni di Gianluca Festa. I vari tentativi di dare impulso al corpo già moribondo dell'amministrazione specie dopo il mancato riconoscimento dell'apporto vincente nel ballottaggio del gruppo facente capo a Rino Genovese. Errori che questa sera sono stati ripagati con la stessa moneta, con il voto contrario del giornalista Rai al quale si è accodato il dem Iacovacci. Nella sala consiliare si è consumata la "vendetta" di Festa, la "compattezza" del campo largo, ma anche la "debolezza" della politica avellinese e dei maggiori partiti, anche della destra,  che hanno dimostrato come i politici di professione sono spesso i maggiori avversari della politica intesa come passione. E' emersa una piccola politica, fatta di conflittualità, di dispetti, incapaci di compiere qualunque sforzo di una nuova socialità. Dispiace per Laura Nargi, che meritava maggior rispetto . Ma tant'è! Ci sarà molto per riflettere per rimettere in piedi i cocci di una città che ha offerto in piu di una occasione  un quadro desolante.Non da città capoluogo. Da sei anni a questa parte, i "civici" hanno tentato di rappresentare un nuovo modello di operare nell'attività amministrativa, che allo stato dei fatti, si è rivelato un boomerang per il maggiore attore protagonista. Il limite trasmesso anche alla giunta Nargi è stato quello di diventare ciò che non sono con un micro partitino personale che spesso non è mai apparso con i tratti dell'originalità da cui hanno tratto origine.  Avellino mai come questa volta, nel prosieguo della gestione Festa, ha dimostrato che è l'inerzia dell'alternativa a generare il vuoto e il vuoto in natura si riempie. A volte del bene, spesso del male specie se l'alleato è il tuo nemico. Nell'anno che verrà, riusciranno  i volenterosi cittadini a trovare la coesione e l'unità necessarie per costruire un movimento organizzato, culturalmente articolato, contendibile, con un civismo nel confronto che possa diventare movimento politico per governare? Occorre onestà, buona volontà e la capacità di saper leggere gli eventi che verranno. Si  puo fare, ma occorre rimboccarsi le maniche da subito..(A.P.)