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Bonaccini ad Avellino, "Togliamoci un pò di puzza da sotto il naso e costruiamo un partito popolare, non populista"

Avellino -  Tanta gente, tra iscritti e dirigenti al Viva Hotel di Avellino per la presenza di Stefano  Bonaccini arrivato in città con Pina  Picierno, Piero De Luca e il Governatore della Puglia Michele Emiliano. A fare gli onori di casa, Maurizio Petracca e il gruppo dirigente irpino con "l'ombra" del mancato intervento del segretario provinciale Nello Pizza  "sostituito" dal giovane Leonardo Festa, vera sorpresa dell'evento pomeridiano e con l'assenza del Presidente della Provincia Rino Buonopane che, come è noto, è stato il primo ad ufficializzare la posizione pro Bonaccini. Il percorso congressuale, dopo l'incontro tenutosi con l'ex ministro Paola De Micheli, è entrato decisamente nel vivo  con la sfida per la leadership nel partito. Dopo gli interventi di Leonardo Festa, Piero De Luca che ha evidenziato l'orgoglio per la responsabilità di coordinatore delle iniziative e il programma per il Mezzogiorno, del neo deputato l'irpino Toni Ricciardi con la richiesta a Bonaccini di non tralasciare il delicato tema della sanità in affanno e di Pina Picierno , l'atteso intervento del numero uno della Regione Emilia Romagna. 

Con un linguaggio chiaro, immediato ed empatico, Bonaccini ha fissato i punti fermi del suo impegno in caso di successo a segretario nazionale. In sintesi, "Occorre riscoprire la vocazione del maggioritario che è il contrario dell'autosufficienza, costruire un Partito Democratico più popolare, non populista,  con una classe dirigente radicata sul Territorio capace di dare risposte e in sintonia con le classi dirigenti locali . L'impegno che ci sarà - ha evidenziato  - appare come una traversata nel deserto anche per ritrovare l'ambizione di parlare di sostanza come un grande partito laburista mettendo al centro il lavoro, anzi i lavori". Bonaccini non le ha mandate a dire circa la supponenza che esiste tra molti dirigenti, "invitandoli a togliersi un pò di puzza da sotto il naso.


Dobbiamo - ha precisato - difendere chi oggi è più colpito, trovando alternative al lavoro perchè il Mezzogiorno non può più vivere di politica assistenzialista.Per questo motivo - sono contrario ad abolire il reddito di cittadinanza, ma creiamo lavoro.E sulla sanità, una sanità per tutti dove è assurdo il numero chiuso in medicina. Infine, ha auspicato sul tema dell'autonomia, una legge quadro approvata dal Parlamento e regole uguali per tutti, dove viene semplificata la vita delle imprese e dei cittadini con programmi definiti di investimenti e risorse". ( Antonio Porcelli)