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Campania Popolare, Vecchione: evitare il disastro, con il coraggio di cambiare tutto



“La Campania è da sempre una delle regioni con il più alto tasso di disoccupazione, soprattutto tra i giovani, e il lavoro nero la piaga che tante persone sono costrette a subire. Ogni anno dall’Irpinia vanno via 4000 cittadini in cerca di condizioni di vita migliori. I servizi essenziali sono carenti, il costo della vita in aumento. Non è forse arrivato il momento di cambiare tutto?”. E’ l’interrogativo che lancia Roberto Vecchione, candidato del Pci nella lista Campania Popolare, a sostegno di Giuliano Granato presidente.

“Siamo una regione sull’orlo del baratro, che si regge sulle clientele, sulle furbizie e gli opportunismi di chi ha qualche “santo in paradiso” – prosegue il segretario del Pci irpino - e che ruota attorno ad un sistema di potere trasversale, che occupa le istituzioni e specula sulle risorse pubbliche, alimentando una cerchia di signorsì e di affaristi. 

Eppure l’Irpinia e tutta la Campania dispongono di bellezze naturali, di un grande patrimonio culturale, di pregiati prodotti tipici che potrebbero essere il perno dell’economia locale e dare lavoro vero a tante persone. 

Ma serve un’alternativa politica che spezzi questo meccanismo perverso. La destra non potrà mai esserlo perché tutela gli interessi privati, perché quando ha governato Palazzo Santa Lucia ha soltanto effettuato tagli alla sanità, alle politiche sociali e si è completamente dimenticata delle zone interne, proprio come Vincenzo De Luca e il suo centrosinistra.

Campania Popolare rappresenta una forza giovane, avanzata, fuori dagli schemi. Noi siamo studenti, operai, insegnanti e lavoratori che fanno politica perché ci credono, credono nella possibilità e nella necessità di impegnarsi per il territorio, per difendere la dignità, per costruire una società migliore. Sostenendoci sarà possibile portare nelle istituzioni le vertenze del lavoro e dell’ambiente, proponendo soluzioni che nessuno osa perseguire perché non può togliere privilegi ai padroni che gli danno da mangiare.

Noi chiediamo che venga introdotto un salario minimo di almeno 10 euro lordi l’ora legati all’inflazione per tutti i lavoratori delle partecipate; che nelle gare d’appalto non si abbia come riferimento il Jobs Act, che alimenta soltanto precarizzazione, ma venga applicato il contratto più favorevole; che si predisponga un piano di assunzioni nella pubblica amministrazione così come era stato annunciato in passato, ma che poi è rimasto solo propaganda. Chiediamo che venga contrastato il caporalato, lo sfruttamento di manodopera migrante e che ci siano più controlli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Che ci sia un programma di formazione professionale e di reinserimento retribuito”.

“La lista Campania Popolare – conclude Vecchione – veicola la storia e l’esperienza politica delle sigle che la compongono. Il Pci si richiama alla storia di un grande partito di massa e popolare, capace di guardare in avanti. Anche proponendo un simbolo che ha alimentato ideali, generato passioni autentiche ed entusiasmi. Vogliamo provare a colmare il vuoto della politica di questi anni, per chi crede nella solidarietà, nella lotta alle disuguaglianze sociali e alla corruzione, per chi si sforza di costruire paesi, città e una comunità più vivibili”.