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Congresso Pd - Salta l'unità  con due gruppi contrapposti. Di Guglielmo sfida Ciarcia

La sfida per giungere alla segreteria del Pd irpino sarà tra Giuseppe Di Guglielmo e Michelangelo Ciarcia, sostenuti il primo  dalla componente D'Amelio - Paris - Festa, Santaniello e il secondo dall'asse De Caro - Enzo De Luca - Famiglietti.
La convergenza richiesta dal Governatore della Campania Vincenzo De Luca non è riuscita a concretizzarsi. Il presidente fino a questa mattina aveva chiesto attraverso il vice governatore Fulvio Bonavitacola di trovare un'unità attorno al nome della presidente del Consiglio regionale Rosetta D'Amelio, ma la proposta invece di unificare il partito ha generato maggiori divisioni tanto che ora sarà una corsa a due per la segreteria che vedrà scontrarsi due gruppi ben definiti: uno che fa riferimento al Governatore De Luca e Guerini e l'altro all'asse del deputato e Sottosegretario Del Basso De Caro - Famiglietti e l'ex senatore Enzo De Luca.
L'accordo tra l'area del Sottosegretario alle Infrastrutture uscente Umberto Del Basso De Caro con l'area di Famiglietti (Montanaro, Palmieri e Di Cecilia) e l'asse Enzo De Luca - Michele Vignola che comprende anche gli ex segretari De Blasio e Vittoria ha prodotto come candidato il nome di Michelangelo Ciarcia.
La compagine, dunque, si presenterà con due liste, una dell’area de Caro e l’altra composta dai candidati della nuova componente aggregatasi attorno al binomio De Luca - Vignola.
Dall'altro lato c'è, invece, il nome di Giuseppe Di Guglielmo proposto dalla componente che comprende l'asse D'Amelio - Festa. Un'alleanza che ricomprende anche Valentina Paris, Roberta Santaniello, e Carlo Iannace. Attorno al nome di Di Guglielmo si sono uniti anche i pochi componenti della compagine di Famiglietti che non hanno condiviso il nome di Ciarcia.

La partita tra i due schieramenti si gioca sul filo delle tessere ed in particolare quelle dei circa mille iscritti che, nei sei circoli commissariati, sono chiamati a confermare o meno la propria appartenenza al Partito Democratico entro e non oltre il 14 aprile nel primo giorno di Congresso. A ciò si aggiunga la situazione di Solofra e Cervinara che sono al centro di polemiche e a rischio esclusione con Michele Vignola  e Caterina Lengua che sarebbero, in attesa del ricorso, incandidabili. Una situazione che la dice lunga sulla " fretta" di celebrare un congresso che, ancora una volta, non verrà compreso dall'opinione pubblica e in particolare dalla base del Partito sempre più  lontana dai giochi di potere e dalla mancanza di una vera leadership.