L'annuncio di Piantedosi: "Un Cpr per gli spacciatori. Le zone rosse funzionano"

Dal sito del Ministero dell'Interno
di Valerio Baroncini
Matteo Piantedosi, ministro dell'Interno, la sicurezza delle città è al primo punto dell'agenda. E anche della campagna elettorale.
«Da sempre il tema è in cima ai bisogni avvertiti dai cittadini. Il nostro Governo può legittimamente rivendicare i risultati finora ottenuti: non solo un calo sensibile dei reati registrati nell'anno in corso, ma i frutti di tante iniziative messe in campo, come l'avviamento di un piano straordinario di assunzioni delle forze di polizia (già oltre 37mila), cui se ne aggiungeranno entro dicembre (più di 6mila operatori). E per il biennio 2026-2027 la previsione è di assumerne altri 22mila. Con un effetto: l'età media nazionale è di 44 anni e a Bologna 41, rispetto al 2021 quando era 45,6. A Bologna durante il nostro Governo gli organici delle forze di polizia sono aumentati dai 3963 del 2021 ai 4092 a dicembre 2024. Non so se nello stesso periodo un analogo incremento sia avvenuto per la polizia locale».
Poi ci sono le zone rosse.
«Con esse e con i servizi ad alto impatto le nostre forze di polizia hanno controllato più di 2 milioni di soggetti nei luoghi più critici delle nostre città, realizzando numeri importanti anche in termini di arresti, oltre 2mila, e di allontanamento di soggetti molesti, più di 6.400. Resta ancora tanto da fare, ma i cittadini hanno avvertito che il nostro è un impegno crescente sul quale non molleremo la presa».
C'è però chi critica le zone rosse, definendole superate.
«Chi è contrario a tutto questo, per un puro posizionamento ideologico, suo malgrado finisce per essere dalla parte dei delinquenti».
Quali fronti saranno aperti da qui a fine anno?
«Noi ci ripromettiamo di rafforzare sempre più il presidio del territorio e le attività di prevenzione. Il contrasto dell'immigrazione irregolare rappresenta una priorità alla luce del fatto che più del 35% dei reati sono commessi da stranieri, prevalentemente irregolari. A Bologna in particolare il 48% dei delitti è commesso da extracomunitari. Quando siamo arrivati abbiamo trovato una situazione di arrivi incontrollati dal Nord Africa: ben 105mila nel 2022 che sono proseguiti a 157mila nel 2023. In pochi mesi, con una serie di azioni e di accordi abbiamo ottenuto un crollo del 60% degli arrivi tra il 2023 e il 2024. Quest'anno siamo in linea col 2024».
Rimpatri: ha da poco incontrato i suoi omologhi di Francia e Germania.
«Il nostro Governo ha incrementato ogni anno di oltre il 10% i rimpatri di immigrati irregolari. Ciononostante possiamo fare di più se rafforziamo il quadro giuridico, anche europeo, che troppo spesso frappone ostacoli all'esecuzione delle espulsioni. Ed è quello su cui stiamo lavorando con Francia e Germania per una proposta comune».
Da settimane è scattato a Bologna un acceso dibattito sulla droga e sullo spaccio. Prima per la scelta del Comune di distribuire gratis pipette da crack, poi per la polemica sulla mafia nigeriana.
«I tecnici del Viminale sono al lavoro su proposte mirate. Tra queste ho voluto proporre al sindaco di Bologna l'istituzione di un posto di polizia alla Bolognina, in aggiunta a una ulteriore dotazione significativa di agenti di polizia entro la fine dell'anno. Constato che le interlocuzioni tra Prefettura e Comune su questi punti devono aver già sortito qualche effetto positivo, visto che il sindaco Lepore, prima ancora di rispondere formalmente su questa e altre proposte, ha pubblicamente trasformato questa mia iniziativa in una sua richiesta. Voglio anche ricordare che, da quando sono alla guida del Viminale, a Bologna sono stati destinati oltre 2 milioni e 600mila euro per la sicurezza urbana e circa 100mila per progetti a favore della sicurezza degli anziani. Confido che siano stati spesi correttamente».
Cosa dirà a Lepore quando lo incontrerà?
«Gli proporrò un lavoro concreto, al di fuori degli equivoci. È quantomeno contraddittorio un sindaco che invoca i poliziotti, ma non prende posizione con chi, nella sua stessa giunta, manifesta con quegli stessi antagonisti che attaccano e insultano gli uomini e le donne in divisa».
Cosa proporrà in concreto?
«Come ho già detto, un presidio fisso nella zona cittadina di maggiore sensibilità, oltre a un ulteriore aumento delle forze di polizia. Se tuttavia il sindaco condivide gli obiettivi di maggiore sicurezza, non può ritardare oltre l'adozione del regolamento per l'individuazione delle aree cittadine dove applicare i cosiddetti daspo urbani. Né, tantomeno, la decisione di dotare la polizia locale di taser, che è uno strumento imprescindibile per gli agenti per intervenire nei confronti di soggetti violenti e aggressivi che rappresentano un reale pericolo per la sicurezza. Inoltre, se il sindaco è realmente preoccupato di bande di stranieri che gestiscono lo spaccio in città, sono certo che condividerà l'opportunità di ripristinare il Cpr a Bologna, struttura fondamentale per trattenere ed espellere gli spacciatori stranieri arrestati. In molti contesti si è rivelata la misura più efficace di contrasto. Sono disponibile a proporgli di dedicarla all'esigenza di ripulire la città dagli spacciatori».
Anche dal punto di vista giuridico, e lo ha sottolineato pure Lepore, spesso gli spacciatori arrestati vengono subito rimessi in libertà.
«Ecco perché ci vuole un Cpr, per applicare loro il rimpatrio che è la sanzione più efficace. Ciò detto, non sono mancate le ripetute operazioni di polizia che hanno portato a decine di arresti in Bolognina e non solo».
A Milano lei di recente è stato oggetto di cori dopo lo sgombero del Leoncavallo. Difende quella scelta?
«L'immobile di proprietà privata era occupato illegittimamente e lo Stato era stato condannato a risarcire oltre 3 milioni di euro. Per questo siamo dovuti intervenire. E lo abbiamo fatto senza incidenti, nel migliore dei modi. Se il Comune di Milano ora vuole concedere al Leoncavallo uno spazio pubblico è liberissimo di farlo. Chi protesta per gli sgomberi cosa direbbe se ad essere occupato fosse un immobile di sua proprietà?».