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Pionati : "Per salvare Avellino, dobbiamo cancellare le incrostazioni e rivalutare le eccellenze"

 "Richiamare la borghesia che non si è attivata, uscire da una condizione in cui le formazioni civiche sono state solo un abbaglio, da una condizione mai vista per Avellino sul piano della reputazione. Bisogna mettere in campo associazioni, ambientalismo, movimenti e i tanti giovani che coraggiosamente hanno deciso di rimanere". È questa l'opinione raccolta da Il Mattino del giornalista e già parlamentare Francesco Pionati, rispetto alla crisi amministrativa che vive la città di Avellino.
"Non voglio fare addebiti di responsabilità, - spiega il giornalista - non è colpa di questo o di altro. La condizione di oggi è quella di un capoluogo proveniente da anni di credibilità abbastanza bassa". Secondo l'ex parlamentare "è cosa possibile mettere in campo un'iniziativa per la città", precisando "sarei pazzo se dicessi che voglio candidarmi a qualcosa, non è il momento, manca un anno alle amministrative, sono le regionali che possono cambiare ogni cosa. Sono avellinese fino al midollo, mio padre è stato sindaco e io torno da mia madre ogni settimana. Noto che il livello della città è precipitato perché è precipitata la partecipazione. Senza l'intellighenzia locale non si va da nessuna parte, vanno avanti la telenovela interpersonale e i temi giudiziari".
"Avellino è un paesone - conclude Pionati - e non si può riprodurre uno schema nazionale destra/sinistra".