Regione Campania - Nasce la giunta di Roberto Fico dopo settimane di trattative sulle deleghe

Prima dello scadere dell'anno, arriva il nuovo esecutivo della Regione Campania guidata da Roberto Fico. Nonostante i proclami e i trombettieri di sempre, alcune scelte chirurgiche sull'agibilità politica dei nuovi assessori confermano una strategia metropolitana funzionale al nuovo ed emergente assetto di potere con il ridimensionamento dell'era De Luca a discapito di quella del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. E dopo tante discussioni, nonostante che il puzzle dei dieci nomi era praticamente già fatto con qualche incognita sulle deleghe, arriva l'ufficialità della squadra che accompagnerà l'ex presidente della Camera.
Tre posti per il Partito Democratico: Mario Casillo vicepresidente e delega ai Trasporti, Mare ,Mobilità : Vincenzo Cuomo attuale sindaco di Portici, Governo del Territorio e Patrimonio , Andrea Morniroli, Politiche Sociali, Scuola.
A Testa Alta avrà in giunta Fulvio Bonavitacola Attività Produttive e Sviluppo Economico.
Noi di Centro - Maria Carmela Serluca (attualmente in giunta al Bilancio a Benevento) all'Agricoltura.
Avs - Fiorella Zabatta, Politiche Giovanili, Sport,Protezione Civile, Biodiversità, Politiche di Riforestazione, Pesca e Acquacultura, Tutela degli animali.
Avanti Campania -Assessore al Turismo, Promozione del Territorio, Transizione Digitale Enzo Maraio ( leader del nuovo Psi)
Casa Riformista-Angelica Saggese , Lavoro e Formazione.
M5s - Claudia Pecoraro attuale vicepresidente del consiglio comunale di Salerno, all'assessorato all'Ambiente, Politiche abitative, Pari opportunità.
Ninni Cutaia: Cultura,Eventi, Personale.
Il Presidente ha riservato a sè le materie della sanità, del bilancio, dei fondi nazionali ed europei, nonchè le restanti non assegnate.
Si può notare che la linea politica della maggioranza che sorregge il neo Governatore non nasce nei gruppi consiliari.E' stata creata, modellata, ispirata e perfezionata tra Palazzo San Giacomo, filtrata a Roma ed eseguita tra segreterie politiche regionali, alcune senza il voto democratico, e Palazzo Santa Lucia. Per l'Irpinia, e non siamo tra quelli che vogliono indorare la pillola, resta una sorta di mortificazione per un disegno all'interno del Partito Democratico che ha relegato Maurizio Petracca ad una scelta che lascia perplessi sulla funzionalità dell'incarico, in un contesto specie quello irpino, in cui emergono rancori e divisioni difficilmente superabili. (di Antonio Porcelli)
