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Addio a Gerardo Bianco, storico esponente irpino della Democrazia Cristiana

Gerardo Bianco   storico esponente  della Democrazia cristiana, è morto stamane a Roma. Aveva 91 anni. Originario di Guardia Lombardi , è stato deputato alla Camera in nove legislature dal 1968,  tra i protagonisti della vita politica degli anni anni '70,  ministro della Pubblica Istruzione nel sesto governo Andreotti.

 Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo ha ricordato come “Leale servitore delle istituzioni, politico appassionato, ricco di cultura e umanità”. Bianco si laureò in lettere classiche dell’Università degli Studi di Parma, diventando poi docente universitario di storia della lingua latina e letteratura latina presso la facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Parma. È sempre stato considerato dagli ambienti parlamentari un uomo di cultura prestato alla politica.È stato deputato dal 1968 al 2008 in 9 legislature, 7 delle quali dal 1968 al 1994 con la Democrazia Cristiana. Capogruppo a Montecitorio della DC nel corso della VIII legislatura, dal 1979 al 1983. Vicepresidente della Camera dal 1987 fino al 1990, quando divenne Ministro della pubblica istruzione (fino a marzo ’91) nel sesto governo Andreotti. Dal 1992 al 1994 ha presieduto nuovamente il gruppo della DC alla Camera. Nel 1994, con la fine della Dc, aderisce al nuovo Partito Popolare (PPI) di Mino Martinazzoli e viene eletto Europarlamentare a Strasburgo. Nel 1995 si schiera contro la virata a destra di  Buttiglione, divenuto nel frattempo segretario. Bianco concentrò intorno a se una parte del centro e tutta la sinistra del partito, ottenendo la bocciatura della decisione del segretario dall’assemblea nazionale.La frattura tra i due non si ricompose più, finchè fu raggiunta un’intesa tra le due componenti che facevano capo a Buttiglione e Bianco nel PPI: si sarebbero separati, dove quella di Bianco conserva il nome del partito (Partito Popolare Italiano) mentre quella di Buttiglione mantenne il simbolo storico (lo scudo crociato), con il quale a luglio diede vita ai Cristiani Democratici Uniti.  È stato deputato dal 1968 al 2008 in 9 legislature, 7 delle quali dal 1968 al 1994 con la Democrazia Cristiana. Capogruppo a Montecitorio della DC nel corso della VIII legislatura, dal 1979 al 1983. Vicepresidente della Camera dal 1987 fino al 1990, quando divenne Ministro della pubblica istruzione (fino a marzo ’91) nel sesto governo Andreotti. Dal 1992 al 1994 ha presieduto nuovamente il gruppo della DC alla Camera. Nel 1994, con la fine della Dc, aderisce al nuovo Partito Popolare (PPI) di Mino Martinazzoli e viene eletto Europarlamentare a Strasburgo.  Bianco ha guidato il partito per tre anni, contribuendo in maniera determinante alla nascita dell’Ulivo e all’arrivo del cattolico Romano Prodi a Palazzo Chigi. È stato direttore del quotidiano Il Popolo, organo ufficiale della Democrazia Cristiana prima e del Partito Popolare Italiano poi. Alle elezioni politiche del 2006 viene rieletto alla Camera nelle liste dell’Ulivo (La Margherita con i Democratici di Sinistra di Piero Fassino), per poi comunicare alle camere (il 15 febbraio 2008) di non aderire al PD e di passare al gruppo misto. Successivamente, con il suo movimento Italia Popolare, e insieme a Savino Pezzotta e Bruno Tabacci, dà vita al progetto centrista della Rosa per l’Italia, partito svincolato dai poli e di ispirazione cattolica.

Non era un capo alla maniera dei notabili democristiani, specie meridionali: era un libero pensatore, cultore ossessivo della autonomia propria e degli altri. Un giorno Antonino Zichichi, suo grande amico, disse in pubblico: "Conosco un solo uomo politico sulla cui onestà firmo a occhi chiusi: Gerardo Bianco". Verissimo: nessuno ha mai dissentito da questo unanime giudizio. 

*AGGIORNAMENTO:

 Camera ardente a Montecitorio dalle ore 9.00 di venerdì alle ore 17.00, i funerali a Roma sabato alle ore 10 presso la parrocchia di San Gaetano in via Tuscia n 12 quindi alle ore 13 feretro in viaggio per GUARDIA  LOMBARDI, laddove circa le ore 16.00/16.30 benedizione presso la chiesa madre Santa Maria delle Grazie.