Tu si nat in Italy

L'augurio di Pastificio Graziano per la ripartenza della ristorazione


L'Italia del Food&Beverage riparte, in uno scenario incerto, ma finalmente riparte. Dal 18 maggio i ristoranti italiani (il 21 quelli campani) rialzeranno le serrande e con essi potrà tornare a pieno ritmo l'intero ciclo produttivo artigianale rappresentato dai medi e piccoli produttori del Made in Italy. 

Anelli deboli di una catena che in questi mesi ha subito la concorrenza al ribasso delle grandi industrie agroalimentari. 
Una catena che tuttavia resiste e vuole essere da traino per il rilancio della filiera enogastronomica.

In questo contesto si inserisce l'iniziativa del Pastificio Graziano srl. L'azienda di Manocalzati, in provincia di Avellino, famosa per aver brevettato le trafile al platino e all'argento ha pensato di sostenere la cultura del 'mangiare italiano' con un omaggio a tutti i ristoranti d'Italia. Un segnale positivo per la ripresa di uno dei settori più colpiti dalla crisi causata dal Covid-19.

 "In questo momento in cui l’emergenza sanitaria va di pari passo con le difficoltà delle imprese e delle attività del nostro Paese, abbiamo ritenuto necessario guardare a coloro che per noi rappresentano un asset fondamentale della nostra economia, nonché un patrimonio del gusto da tutelare e valorizzare" spiega l'amministratore di Pastificio Graziano, Alfonso D'Urso. 

"Da questo presupposto - prosegue - abbiamo lanciato la campagna 'Ripartiamo dal Made in Italy' con la quale omaggiamo tutti i nostri clienti e tutti i ristoratori che ne faranno richiesta con una raffinata box in cui sono presenti alcuni dei nostri formati di pasta più rappresentativi.
 Per i ristoranti della Campania l'offerta è valida presso il cash&Carry La Caramella, mentre per i ristoranti fuori regione è possibile contattare direttamente il Pastificio al numero +39 335 323 959".

L'obiettivo è divulgare è ricucire l'identità del paese - di cui la pasta è un simbolo - e scongiurare la diffusione nei ristoranti italiani di pasta prodotta con il grano canadese.

"La fine del lockdown per il segmento horeca sarà anche il banco di prova per la pasta 100% made in Italy - conclude D'Urso - Molti sceglieranno il profitto a discapito della qualità e noi vogliamo essere vicini a coloro che nel Food cost non taglieranno lo standard qualitativo. In questa direzione va anche la scelta di bloccare il prezzo della nostra pasta a fronte di un aumento considerevole del prezzo del grano. Per noi è un augurio, ma anche un modo per dire che è il momento di rimettere in moto l’economia del Paese, puntando sul vero motore della nostra nazione: gli italiani".