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Stato di agitazione per il mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale degli operai idraulico forestali

 Ancora una “fumata nera” per il rinnovo del contratto collettivo nazionale degli operai idraulico forestali che interessa circa 65.000 lavoratori e che è scaduto nel lontano 2012. A seguito dell’ennesimo rinvio della trattativa, avvenuto senza motivazione e senza indicare una nuova data per proseguire il negoziato, le segreterie nazionali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil hanno proclamato lo stato di agitazione del settore e la mobilitazione dei lavoratori che, a partire da mercoledì 14 aprile, nel pieno rispetto delle norme anti-Covid, manifesteranno a Roma con un presidio sotto la sede della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome per chiedere la ripresa delle trattative e, soprattutto, l’impegno concreto e tangibile a condurre in porto un rinnovo atteso da quasi 10 anni. In assenza di tali segnali da parte delle Regioni, avvertono Fai-Flai-Uila, i lavoratori, già esasperati dalla lunga attesa del rinnovo, dall’incertezza del ruolo e del mandato degli interlocutori pubblici e, da ultimo, dalle difficoltà e sofferenze sopportate in questo anno di pandemia durante il quale non hanno mai smesso di lavorare, sono pronti allo sciopero. “La Fai Cisl IrpiniaSannio dichiara Fernando Vecchione –  neo Segretario Generale Fai Cisl IrpiniaSannio- sarà presente al presidio a Roma con una nutrita delegazione per manifestare pubblicamente il proprio disaccordo sul mancato riconoscimento dei diritti . Il CCNL degli idraulico-forestali è scaduto nel 2012 e da allora nulla è stato fatto per regolarizzare la loro posizione. I lavoratori idraulico-forestali in Campania sono circa 4.500 di cui 1.500 del territorio Irpinosannita. La Fai Cisl IrpiniaSannio-conclude Vecchione- continuerà a sostenere i lavoratori che non chiedono altro che il rispetto dei loro diritti. Il rinnovo contrattuale è un diritto! Non dimentichiamo anche il tipo di lavoro che quotidianamente svolgono al servizio del nostro territorio. Metteremo quindi in campo qualsiasi tipo di intervento e iniziativa utile alla tutela dei diritti dei nostri lavoratori, a cominciare dalla mobilitazione del prossimo 14 aprile e dalla manifestazione del prossimo 30 aprile, che vedrà l’intero settore compatto nel richiedere le garanzie dovute già da anni”.