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19 novembre - 4 ore di sciopero generale in E- Distribuzione Spa GRUPPO ENEL

 

Nella società e-distribuzione del gruppo Enel, le recenti riorganizzazioni aziendali sono state improntate solo al massimo “dimagrimento” degli organici, alla “desertificazione” delle strutture territoriali alle quali si aggiunge la recentissima volontà di esternalizzare le attività tipiche di “core business”. 

Il tutto per una finalità che risponde solo alla ricerca del massimo profitto con la subdola e strisciante mutazione di azienda di servizio pubblico essenziale in una società economica- finanziaria che mira solo a profittevoli rendiconti economici. Per ottenere ciò, hanno ridotto la presenza sul territorio hanno azzerato gli investimenti sulle reti, hanno svuotato gli organici e le competenze professionali.

I dati parlano chiaro: in e-distribuzione, negli ultimi 4 anni, hanno consolidato considerevoli fuoriuscite a fronte di minute assunzioni per un saldo negativo di ben 3900 operatori in meno, la qual cosa, oggi rende insostenibile il carico di lavoro per chiunque oltre che pregiudizievole sotto il profilo della sicurezza.

Dopo aver ridotto all’osso le strutture e gli organici e non potendo materialmente andare oltre, si apprestano allo scempio finale che si consolida in tre negative azioni:

  • alla esternalizzazione delle attività di core core business dell’Area Distribuzione, affidando addirittura a imprese esterne anche le manovre di esercizio sulla rete elettrica di media tensione e ciò senza le preventive dovute competenze e professionalità che per un’azienda elettrica sono fondamentali per la gestione della rete;
  • Di allargare il territorio di competenza della reperibilità degli operativi - addirittura estendendolo all’intera provincia - con ovvie e gravi conseguenze sulla tempistica e sulla concreta operatività in caso di disservizi;
  • alla introduzione di un regime ad orari sfalsati per il personale operativo con ovvi appesantimenti dei tempi e dei carichi di lavoro, il tutto in barba ai gradevoli proclami che l’azienda si affanna a dichiarare pubblicamente per ciò che attiene ai tempi di conciliazione “vita e lavoro”.


Il tutto accade peraltro in una fase di profonda trasformazione della rete elettrica dovuta alla mancanza di investimenti strutturali sulle reti, alle continue implementazioni delle rinnovabili, alle annose criticità del sistema elettrico mai completamente superate e che sfociano, tutte, anche sul tema della sicurezza dei lavoratori. 

I recenti dati registrano, purtroppo, un crescente numero di incidenti, alcuni mortali, accaduti in particolare fra il personale delle imprese che lavorano proprio per Enel E-Distribuzione. 

Per tutto questo i lavoratori dell’Enel distribuzione protestano contro le esternalizzazioni selvagge e le nuove modalità spicciole di organizzazione del lavoro che, su tutto, mettono a serio rischio la loro e l’altrui sicurezza.

I lavoratori dell’Enel dicono basta ai continui dimagrimenti dei livelli i livelli occupazionali, alla diminuzione della sicurezza, al profitto da raggiugere ad ogni costo come distribuito agli azionisti.

I ricercati profitti - rincorsi ad ogni costo e condizione - stanno logorando e depauperando un settore primario e strategico del paese che, negli anni passati, ricordiamolo, è stato costruito e consolidato con lo sforzo di tutti i contribuenti italiani e che invece oggi rende profitto solo per i nuovi avventori.

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