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L'Irpinia e Libera insieme per dire NO alla mafie e per far vincere la Vita e la Verità

Anche Avellino ha voluto far sentire la sua voce in occasione della XXI Giornata della Memoria e dell’Impegno per le Vittime delle Mafie.
Una folla straordinaria di persone raccolte nel nome dell’associazione Libera che da anni combatte contro la mafia e si batte per raggiungere la verità e dare giustizia a tutte le vittime dell’illegalità e della malavita.
Alunni, associazioni, sindacati, sindaci dei paesi irpini, rappresentanti istituzionali, ma soprattutto i familiari delle vittime hanno voluto sfilare per la città così da scuotere le coscienze e sensibilizzare alla legalità.
Una fiumana di 6mila persone che è partita dal piazzale antistante il Partenio-Lombardi, passando per via Carducci, Piazza Kennedy, via Francesco Tedesco fino arrivare a Borgo Ferrovia.
È qui, davanti ai cancelli dell’ex Isochimica, che la folla di partecipanti si è fermata a ricordare i nomi delle 23 vittime della fabbrica della morte, che hanno concluso la lista delle oltre 900 vittime innocenti della malavita organizzata, lette contemporaneamente in tutta Italia: Aversa, Benevento, Napoli , Salerno e in altri 1000 luoghi in tutto il Paese.
La lettura delle 900 vittime è stata aperta da Antonietta Oliva, moglie di Pasquale Campanello, ucciso dalla camorra davanti alla propria abitazione: “Porto la mia dolorosa testimonianza per far sì che le cose cambino in meglio. Oggi è un giorno bello per l’Irpinia tutta”.
Al termine è stata lasciata davanti ai cancelli una rosa per ognuno dei 23 operai che è stato ucciso non dall’amianto, ma dall’egoismo e dalla superficialità dei responsabili, che accompagnata dall’omertà di chi sapeva il rischio che in quella fabbrica si correva, ha creato un cocktail mortale perfetto.
Molto emozionante il momento del collegamento in contemporanea con la piazza centrale di Messina dove Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, ha tenuto il discorso conclusivo della giornata: “Non dobbiamo rassegnarci. L’Italia ha bisogno di ponti che uniscono le coscienze e le speranze, ponti per stare vicino a chi non si rassegna alla violenza mafiosa alla corruzione, agli abusi di potere”, ha dichiarato a gran voce Don luigi Ciotti, sottolineando l’importanza di ricordare e prendere come esempio queste persone “morte per la democrazia, per il bene del nostro Paese, per la libertà”.
Tra i presenti anche il Procuratore Rosario Cantelmo che ha partecipato con grande partecipazione alla manifestazione: “Queste manifestazioni sono assolutamente importanti soprattutto per la partecipazione dei cittadini di domani, che prenderanno il nostro posto e che dovranno farlo consapevoli di un unico obiettivo: tentare di vivere senza l’odiosa presenza delle mafia”.
Il ricordo rimane la parola chiave, come sottolineato da Cantelmo: “Ricordare coloro che hanno sacrificato la propria vita per certi ideali è il messaggio più importante e mantenere vivo quel ricordo è una missione straordinaria”.
Un obiettivo che l’associazione Libera cerca di portare avanti con le azioni di tutti i giorni, perché senza la consapevolezza del passato non si può puntare al futuro. Ovviamente per far sì che la memoria abbia un suo valore concreto deve essere accompagnato da impegno e dedizione.
Una sorta di rivoluzione popolare. Ecco cosa ha rappresentato la manifestazione di oggi organizzata da Libera, che ha ormai radici sparse per tutto il Paese: un movimento di cuori e di anime unite nel nome della legalità. Un incontro fortemente voluto, insieme a Libera anche da Avviso Pubblico, in collaborazione con la Rai Segretariato Sociale e Rapporti con il pubblico e sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.
Per la prima volta la provincia di Avellino si è mobilitata contro l’illegalità, attraverso un “movimento popolare”, come spiegato da Francesco Iandolo, Referente Provinciale di Libera, che ha aggiunto: “Oggi abbiamo scritto una pagina di storia”.
“Noi non siamo il “popolo dell’Antimafia”: in questa piazza c’è l’Irpinia vera, quella che vuole riprendersi gli spazi che la mafia occupa o tenta di occupare”, ha concluso Iandolo.
Oggi il primo giorno di primavera, ma anche il giorno della rinascita, della vita che combatte contro la morte ingiusta, della cultura che vince sull’ignoranza, della verità che vince sull’ipocrisia.