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Rifinanziato il fondo per l'editoria: boccata d'ossigeno anche per 'Il Manifesto'

Il fondo pubblico per l'editoria risale a quota 120 milioni. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà ha firmato il decreto che trasferisce 50 milioni di euro dal fondo per le emergenze, il cosiddetto fondo Letta, a quello per l'editoria; soldi che sommati ai 23 milioni recuperati dal sottosegretario all'Editoria Paolo Peluffo e ai 50 già esistenti, riportano l'ammontare del fondo a 123 milioni di euro.
Annunciata come imminente per settimane, la firma al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri è arrivata alla fine ieri sera e rappresenta una condizione di minima garanzia per evitare il tracollo di un intero settore dell'editoria non meramente commerciale, quello fatto di un centinaio di testate no profit, di giornali di idee, di cooperative, di minoranze linguistiche o comunità italiane all'estero. Volendo citare un caso su tutti, il Manifesto: testata nata nel 1969 che fa capo ad una cooperativa e a supporto della quale nei giorni scorsi era sceso in campo persino Dustin Hoffman.
Perché la situazione risultasse ottimale sarebbero serviti 150 milioni di euro, ma si tratta già di un grande passo in avanti o, per dirla con le parole del senatore Pd Vincenzo Vita, di un passaggio "dalla brace alla padella".
Allo studio del Governo ci sarebbero ora nuove misure sulla selettività dei criteri di assegnazione e nuovi risparmi, in nome della massima trasparenza.
