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Amministrative 2014: Nusco e Montella tra politichese e sviluppo reale, Bisaccia cerca identità 

Per certi versi è una delle tornate elettorali più interessanti e complicate degli ultimi anni. Cinquantadue paesi al voto, dieci nella sola Alta Irpinia. I consigli comunali riacquisteranno il numero di consiglieri pre-riforma. 
Questo l’elenco dei comuni alle urne: Altavilla Irpina, Andretta, Ariano Irpino, Bisaccia, Bonito, Candida, Carife, Cassano Irpino, Castel Baronia, Castelvetere sul Calore, Cesinali, Chiusano di San Domenico, Contrada, Domicella, Forino, Grottaminarda, Grottolella, Melito Irpino, Mercogliano, Mirabella Eclano, Montaguto, Montecalvo Irpino, Montefusco, Montella, Montemiletto, Montoro, Morra De Sanctis, Moschiano, Nusco, Parolise, Paternopoli, Salza Irpina, San Michele di Serino, San Nicola Baronia, San Sossio Baronia, Sant'Andrea di Conza, Sant'Angelo all'Esca, Santa Lucia di Serino, Santa Paolina, Savignano Irpino, Sturno, Taurano, Taurasi, Torella dei Lombardi, Torrioni, Trevico, Tufo, Vallesaccarda, Venticano, Villanova del Battista, Zungoli.
Il Comune più grande è Ariano Irpino, il più piccolo è Montaguto. La città di Montoro va ora al voto unita e conta ben 19.456 abitanti. Ad Altavilla, Ariano, Mercogliano, Montefusco, Paternopoli, le elezioni sono anticipate rispetto alla scadenza naturale del mandato.
     

  ALTA IRPINIA – Qui sarà una tornata interessante, sia dal punto di vista quantitativo che dei contenuti. La famosa carica dei sindaci, di quelli che hanno governato negli ultimi anni, si presenta alle urne avendo perso quasi tutte le battaglie. Non hanno colpe sindaci come Ferruccio Capone (Montella), Giuseppe De Mita (Nusco), Salvatore Frullone (Bisaccia). Ma le vicende-vertenze irrisolte (aree industriali e ambiente) o finite male (ospedali e tribunali) potrebbero condizionare il voto. 
E’ una tornata interessante perché Ciriaco De Mita potrebbe ancora una volta determinare alleanze e quadro dei candidati; ma in un contesto nuovo e purtroppo drammatico. Ed è gustosa, la sfida, perché i sindaci in carica dovranno dimostrare di aver seminato bene in uno dei periodi storici più cupi. Pare invece poco avvincente, la battaglia, perché non si intravedono giovani e volti nuovi.
Alcuni sindaci, con ogni probabilità, si ripresenteranno al giudizio degli elettori (Da Torella a Sant’Andrea di Conza, da Montella a Bisaccia).
 


  NUSCO E MONTELLA - Negli ultimi giorni, con incontri, assemblee e comunicati, a Nusco e Montella si ragiona in termini meramente politichesi. In realtà è solo una delle modalità di questa fase. E si trova nel mezzo tra la modalità più alta (progetti e programmi) e quella forse meno nobile (nomi, portatori di voti). A Montella Sel e Psi accusano il Pd di voler riformare la Dc insieme all’Udc. A Nusco i democratici e i centristi si sono incontrati pubblicamente con un interessante dibattito tra Gianni Marino e Ciriaco De Mita. Il tema è stato proprio la possibile unione delle anime ex democristiane e di quelle ex comuniste. A Nusco, più che altrove, sarebbe unione tra Pd e Udc. Osservando le dinamiche dell’intera area le questioni identitarie sono sì importanti, ma il dibattito dovrebbe spostarsi sul pianeta terra: quello dei cittadini alle prese con la crisi, quello degli enti locali alle prese con le idee per un futuro necessariamente da ricostruire. A Nusco si è infatti pensato di portare per incontri e dibattiti l’ex ministro Fabrizio Barca e poi Roberto Speranza del Pd. Soprattutto il primo non è uomo da politichese stretto, anzi. I problemi, insomma, vanno ben oltre i partiti. 
Il futuro sindaco di Montella deve far guadagnare alla cittadina un ruolo inedito. E’ il paese più popoloso dell’area e dalle grandi risorse, a cui spetterebbe il vestito di capofila. Ma il condizionale è d’obbligo. La leadership per un allenatore si conquista tra i giocatori (colleghi sindaci), a prescindere dalla fiducia della proprietà. Sul piano pratico c’è da far fronte alla crisi spaventosa della castanicoltura. Milioni di euro sono andati in fumo e il futuro sembra ancora più cupo. Delle due l’una: o si fa qualcosa subito o ci si inventa qualcosa di nuovo. Un sindaco non sarà lo sterminatore del cinipide, ma se si siede sulla poltrona dovrà pur combattere.
A Nusco il discorso è parzialmente diverso. E’ uno dei borghi più belli d’Italia? Lo dimostri. Al di là del centro storico, di indiscutibile bellezza, al di là delle numerose e lodevoli iniziative culturali, il sindaco del paese deve assolutamente migliorare la vivibilità immaginando nuovi modelli e nuove strutture per i nuscani e per i turisti. Il compito per il sindaco è quindi meno concettuale rispetto al collega montellese. Il primo cittadino dovrà pensare alla recettività, ai trasporti, a strutture sportive o ricreative, a percorsi naturalistici organizzati. Insomma, c’è da lavorare. 



  BISACCIA: Inutile nasconderlo, l’uscente Salvatore Frullone ha perso la battaglia della sanità. Ha lottato e sgomitato, ma quella dell’ospedale è stata una sconfitta che ora la cittadinanza si appresta a giudicare. Tuttavia Frullone è uomo colto e preparato. Già si è attrezzato giocando in contropiede, ottenendo subito il finanziamento per i rifugiati politici. La partita potrebbe giocarla con un altro ex primo cittadino, Marcello Arminio. A Bisaccia la sfida sui contenuti sarà quella di far coesistere l’agricoltura con l’energia.