Tu si nat in Italy

Gesualdo- L'Irpinia è viva, non si arrende e dice 'no' al Petrolio...

Non sanno più come dirlo perchè l'hanno già detto in tutti i modi ed allora oggi l'hanno cantato:"La terra è nostra e non s'adda tuccà". E' questo l'urlo dei Comitati No Triv, delle associazioni, dei No Tav, di Resistenza Operaia, dei sindaci, della politica e soprattutto dei cittadini di chi, questo pomeriggio, subito dopo pranzo ha deciso che doveva scendere in piazza, non per prendere il caffè, ma per dire' no' al petrolio e alla reale possibilità che il territorio di Gesualdo venga trivellato alla ricerca (improbabile) di gas ed oro nero. Una manifestazione, quella che è partita alle 15 dalla zona Fiera del paese del Principe dei Musici, affollata e partecipata. Presenti tanti sindaci della provincia accanto al primo cittadino di casa Domenico Forgione, il sindaco di Sant'Angelo dei Lombardi Rosanna Repole, di Nusco Giuseppe De Mita, di Cassano Salvatore Vecchia, di Montella Ferruccio Capone, di Grottaminarda Giovanni Ianniciello, di Montemarano Beniamino Palmieri, di Conza della Campania Vito Cappiello, di Bonito Antonio Zullo. Accanto a loro i portagonisti della scena politica locale: il Pd con il Presidente del Partito Roberta Santianiello e Toni Ricciardi, il nuovo centrodestra con Generoso Cusano, SeL, Rifondazione Comunista con il testa il segretario Dalla Pia oltre al sindacato, presenti Antonio Famiglietti per la Cgil e Franco Fiordellisi della FILCTEM CGIL. Tutti uniti sotto un solo colore: il verde dell'Irpinia. Non c'è spazio per le recriminazioni nel corteo che si è spinto per le strade del paese, non prima di aver simbolicamente sostato nella zona dove dovrebbe sorgere il pozzo esplorativo. Non c'è spazio nemmeno per la polemica sterile o per le accuse reciproche, la scena è tutta per la musica, per l'enogastronomia, per i veri valori della nostra terra. Quei valori che risuonano nelle tammorre, che profumano di aglianico e di caldarroste:"L'unico petrolio che vogliamo è il vino!" urla un contadino mentre giovani attivisti distribuisco fogli colmi di parole nelle quali si legge la loro idea di territorio. "Vogliamo respirare l'aria che hanno respirato i nostri genitori -spiegano- e poter scegliere di vivere qui il nostro futuro, non possiamo permettere che qualcuno ci costringa ad andarcene". Ci sono delle ragazze che ballano poco più in là, cantano la loro terra, nelle parole che pronunciano c'è l'appartenenza, il senso della tradizione, la voglia che, quanto di buono c'è in questi luoghi, rimanga immutato: tanto basta a capire perchè sono lì. I ragazzi della Irisbus non mancano mai. Sono loro che hanno dettato la linea di tutte le protesta che, negli ultimi due anni, si sono alternate in questo territorio, sono l'esempio da seguire per chiunque ha una battaglia da portare avanti. La manifestazione si è conclusa in piazza dove, alternandosi sul palco, hanno parlato tutti i responsabili delle associazioni ed alcuni amministratori. Tante parole, validissime proposte ma meno efficaci di quelle usate da un anziano del luogo che, mentre la manifestazione era in corso, era impegnato a pascolare le proprie pecore proprio in contrada Lo Lugo, dove dovrebbe sorgere il pozzo. "Come va" gli ha chiesto il sindaco Domenico Forgione, "Tutto bene sindaco- ha risposto sintetizzando il senso dell'intera manifestazione- tutto buono finchè possiamo stare qua".