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Congresso Pd a rischio: la componente di Ciarcia chiede la sospensione o l'annullamento

All'indomani della presentazione dei candidati alla segreteria provinciale del Pd con le rispettive liste, la celebrazione del Congresso sembra essere nuovamente a rischio. Nel pomeriggio di ieri la Commissione Provinciale per il Congresso, riunitasi presso la Federazione del Partito Democratico irpino ha depennato 15 candidati all’Assemblea Provinciale presenti nelle liste a sostegno del candidato Michelangelo Ciarcia, di cui 11 componenti della lista “Semplicemente Democratici” e 4 di “Irpinia Innanzitutto”.
La motivazione di tale decisione avanzata dalla commissione sta nel fatto che queste persone non risultano regolarmente iscritte al Pd e per tale motivo vanno depennate. Tra questi vi sarebbe anche il sindaco di Solofra Michele Vignola .
A supporto della decisione di depennare i 15 candidati (che si rifà all’articolo 6 del Regolamento Congressuale 2018 del Partito Democratico), la Commissione avrebbe allegato, solo nel tardo pomeriggio di martedì, la platea congressuale più volte richiesta dai candidati che appoggiano Ciarcia e dallo stesso tesoriere del partito.
Si tratta di una situazione spinosa che ha generato ancora più malumore, tanto che l'area afferente all'ex senatore De Luca ha già fatto sapere che daranno battaglia. Appare probabile che verrà depositato un ricorso ufficiale al livello nazionale e a quello regionale del Partito Democratico nel quale si chiede, in prima istanza, l’annullamento delle procedure congressuali ed in subordine la sospensione delle stesse previo l’azzeramento totale della Commissione Provinciale dell’Assise, sostituzione dei componenti e controllo nominale dell’anagrafe per la convocazione di un nuovo e futuro Congresso Provinciale. 
I vertici del partito, intanto sono stati messi al corrente delle anomalie registrate; ma nel caso in cui non si arrivi ad una soluzione in tempi brevi, l'area che ha presentato ricorso sarà pronta ad adire le vie legali.
Le forze politiche a sostegno di Ciarcia avrebbero pensato anche ad un possibile boicottaggio dell’Assise Provinciale. Per saperne di più e capire come si risolverà il caso, è probabile che entro oggi ci possa essere una conferenza stampa.
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Di seguito il documento di richiesta di "annullamento e/o sospensione delle operazioni congressuali della Federazione di Avellino" a firma di Michelangelo Ciarcia candidato segretario provinciale, Enza Ambrosone delegata lista "Irpinia Innanzitutto" e Vittorio Ciarcia delegato lista "Semplicemente Democratici" e inviato al Segretario Nazionale del Pd On. Maurizio Martina e al Presidente della Commissione Garanzia Regionale Dott. Donato Liguori.
"I sottoscritti Michelangelo Ciarcia, quale candidato alla carica di segretario provinciale di Avellino,  Vittorio Ciarcia, delegato alla presentazione della lista denominata “Semplicemente Democratici” ed Enza Ambrosone, delegata alla presentazione della lista denominata “Irpinia Innanzitutto”, aventi entrambe quale candidato segretario il suindicato Michelangelo Ciarcia, 
Premesso che
il commissario della Federazione di Avellino, On. David Ermini,ha convocato le Assemblee di Circolo per l’elezione del Segretario e dell’Assemblea provinciale per i giorni sabato 14 e domenica 15 aprile 2018.
Lo stesso commissario ha incaricato a sovrintendere a dette operazioni congressuali i due sub commissari, Giuseppe Di Guglielmo e Mario Pagliaro, affidando a questi ultimi anche il delicato compito di redigere l’anagrafe degli iscritti.
Sin dalla convocazione delle anzidette operazioni congressuali, nonostante le ripetute richieste, è stato sistematicamente impedito e negato ad ogni altro iscritto della Federazione, ivi compresi gli scriventi, di accedere all’anagrafe degli aventi diritto, anche mediante una semplice presa visione, così pregiudicando il diritto di ciascuno di effettuare ogni utile verifica per una regolare e legittima partecipazione alle operazioni congressuali.
E’ utile evidenziare che l’anagrafe degli iscritti è stata consegnata al candidato segretario Michelangelo Ciarciasolo alle ore 18:00 del giorno 10 Aprile 2018, dunque il giorno successivo al termine ultimo fissato per la presentazione delle liste corredate dalle firme di presentazione degli iscritti nella misura fissata dal regolamento congressuale.
Tale atteggiamento, chiaramente ostruzionistico, posto in essere sia dal commissario Ermini che dai due sub commissari, ha avuto un peso determinante all’atto della composizione delle liste, che ha evidentemente risentito della non conoscenza iniziale della platea congressuale e, dunque, dell’elettorato passivo.
Il discutibilemodus operandi innanzi descritto è stato tanto più grave sol che si consideri che il candidato segretario delle liste avverse, Giuseppe Di Guglielmo, avendo partecipato quale sub commissario sia alla formazione della platea congressuale che alla definizione delle regole congressuali, ha potuto giovarsi sin dal primo momento delle necessarie e determinanti conoscenze circa il numero e le generalità degli aventi diritto all’elettorato, sia attivo che passivo.
Non vi è chi non veda come tale comportamento abbia violatole più elementari regole di democrazia trasparenza e legalitàed abbia pregiudicato tutti i diritti degli istanti, tanto che questi ultimi, loro malgrado, hanno subìto la decimazione delle liste presentate con la cancellazione di ben quindici candidati, ai quali si aggiungono altri due che al momento sarebbero sub iudice.
Tanto è avvenuto con la motivazione strumentale e pretestuosa della “non iscrizione all’anagrafe degli iscritti” degli anzidetti candidati.
A ciò si aggiunga che, da una prima sommaria visione dell’anagrafe degli iscritti, così come trasmessa al candidato segretario, Ciarcia Michelangelo, solo alle ore 18:00 del giorno 10 Aprile 2018, risultano  macroscopiche ed intollerabili irregolarità, innanzitutto nel numero degli iscritti che in alcuni casi risulta di gran lunga inferiore a quello reale, oltreché graviincongruenze dal punto di vista contabile che interessano, entrambe, la stragrande maggioranza dei circoli della Provincia.
In tal senso si segnalano, a mo’ di esempio, i casi di: Cervinara, ove alla arbitraria cancellazione di iscritti che hanno regolarmente versato la relativa quota, fa da contraltare la presenza nell’anagrafe di altri iscritti per i quali non è dato sapere del versamento della medesima quota; di Solofra, per il quale parimenti,  non si riscontra nell’anagrafe comunicata al Ciarcia la presenza di richiedenti l’iscrizione che pure hanno regolarmente versato la quota; di Sant’Angelo dei Lombardi, di Gesualdo, di Rotondi, di Avellino.
Per le innanzidette irregolarità, sia anagrafiche che finanziarie, sono stati tempestivamente presentati specifici ricorsi al competente organismo di garanzia regionale del partito.
Parimenti sconcertante è l’aver appreso che l’anagrafe trasmessa al candidato segretario Ciarcia, si ripete solo in data 10 Aprile 2018, è totalmente difforme da quella trasmessa dai sub commissari nelle scorse settimane ai circoli per le elezioni dei relativi Coordinatori, in quanto contempla un numero rilevante di iscritti on line dei quali era sino ad oggi sconosciuta l’esistenza.
Tali condizioni emerse da una prima verifica dell’anagrafe hanno ingenerato, non solo negli scriventi, il legittimo sospetto di voler, attraverso una definizione chiaramente arbitraria della platea congressuale, predeterminare l’esito del congresso.
Aggiungasi che la platea congressuale è stata certificata solo attraverso i numeri e mai attraverso un elenco nominativo degli aventi diritto e che tale elenco, da tempo in possesso dei sub commissari, è stato tenuto celato per impedire agli scriventi di riscontrare le macroscopiche irregolarità riguardanti la maggior parte dei circoli della Provincia di Avellino con la chiara volontà, si ripete, di modificare gli esiti congressuali in pregiudizio delle liste rappresentate dagli esponenti.
Tanto premesso
i sottoscritti chiedono l’immediato annullamento e/o sospensione delle procedure congressuali in corso,onde consentire, preliminarmente, una puntuale verifica dell’effettiva platea degli aventi diritto.
Con espresso avvertimento che, nella denegataipotesidi mancato accoglimento della presente istanza, ci si vedrà costretti a non partecipare alle illegittime ed irregolari operazioni congressuali e ad adire la magistratura ordinaria per tutti i provvedimenti del caso.
E’ inutile sottolineare che il congresso provinciale non potrà svolgersi che all’esito delle predette puntuali e rigorose verifiche dell’anagrafe degli iscritti e, in ogni caso, dopo lo svolgimento del turno amministrativo del 10 Giugno p.v. che interesserà 21 comuni della Provincia di Avellino, tra cui la città capoluogo.
La presente ultima istanza è perfettamente in linea con la circolare del responsabile nazionale organizzazione, On. Andrea Rossi, oltreché con il buon senso e l’equilibrio che dovrebbero accompagnarci in questa fase difficile che il partito vive a livello nazionale e locale.
Si segnala che il provvedimento di annullamento delle operazioni congressuali deve intervenire con la massima sollecitudine e, comunque, non oltre il giorno venerdì 13 aprile p.v. prima del previsto svolgimento delle Assemblee di circolo.
E’ del tutto evidente, come già innanzi dichiarato, che le predette assemblee completamente illegittime sotto il profilo regolamentare, lo sarebbero a maggior ragione sul piano politico per la mancata partecipazione alle stesse  della maggioranza degli iscritti e dei dirigenti".